Coinvolto in inchiesta su distrazione fondi "Credito sociale"
Catanzaro. La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di Nazzareno Salerno, ex assessore al Lavoro della Regione Calabria ed attuale consigliere regionale, coinvolto nell'inchiesta "Robin Hood" che ha svelato un presunto sistema illecito nella gestione dei fondi europei attraverso l'ente in house "Calabria etica".
La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata al gup, Claudio Paris, oltre che per Salerno, per altri 16 indagati e due società. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, peculato, turbativa d'asta ed abuso d'ufficio. Dalle indagini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del Ros di Catanzaro è emersa l'esistenza di un presunto "comitato d'affari" che avrebbe distratto i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale "Credito sociale", indirizzandoli su conti correnti di società private anche all'estero. Salerno era stato arrestato il 2
febbraio scorso ed il 20 giugno gli erano stati concessi i domiciliari. Era tornato infine libero il 20 novembre scorso grazie ad una decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro, che aveva accolto l'istanza presentata dai suoi difensori, gli avvocati Vincenzo Gennaro e Domenico Naccari.
Oltre che per l'ex assessore Salerno la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per altre 17 persone, tra cui Pasqualino Ruberto, ex presidente di Calabria Etica, società "in house" della Regione Calabria ed ex consigliere comunale di Lamezia Terme; Vincenzo Caserta, ex direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, e Damiano Zinnato, cognato di Luigi Mancuso, presunto boss dell'omonima cosca della
'ndrangheta.
ANSA