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gdf web30Giuseppe Chirico accusato essere riferimento cosche in commercio
Reggio Calabria. Beni per un valore di 1,8 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Dda, nei confronti di Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino operante nel settore della grande distribuzione alimentare. Si tratta, in particolare, di buoni postali fruttiferi, conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, polizze assicurative e carte prepagate. Chirico è stato arrestato nel maggio dello scorso anno nell'operazione Fata Morgana - condotta dalla Guardia di finanza - con l'accusa di associazione mafiosa. Secondo l'accusa, in particolare Chirico si sarebbe posto quale imprenditore espressione della 'ndrangheta, usufruendo dell'appoggio costante delle cosche Tegano e di una ramificazione della cosca Condello operante nel quartiere di Gallico che faceva riferimento al defunto Domenico Consolato Chirico, riuscendo così a espandere i propri interessi ed infiltrandosi nel settore delle aste immobiliari.

ANSA