"Dopo la notizia della chiusura de L'Arena, mi ha chiamato la presidente dell'associazione ConDivisa Lia Staropoli segnalandomi che le donne del clan Mancuso, in particolare Pasqualina Ciccia, già arrestata per detenzione di armi, festeggiavano la chiusura del programma". Lo afferma Klaus Davi, convocato nella mattinata di martedì 4 luglio dal prefetto di Reggio Calabria. Michele di Bari, dopo aver rinunciato alla tutela per i suoi servizi in Calabria.
Klaus Davi aggiunge: "Non entro nel merito di una scelta editoriale legittima, poiché l'editore è padrone. Ma la segnalazione della dottoressa Staropoli mi ha inquietato". Parole pronunciate nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui erano presente anche il procuratore Federico Cafiero de Raho e il questore, Raffaele Grassi.
"La presenza di agenti della Digos durante i miei servizi nei territori dei clan - ha detto ancora Davi - rende difficili le interviste con i protagonisti della 'ndrangheta. I boss Notarianni, Bonavota, Patania e Mancuso, solo per citarne alcuni, non sarebbero mai usciti dalla loro casa se ci fosse stata la polizia. Per questo ho chiesto di rinunciare. I miei servizi li vendo a tv locali e anche estere e li vogliono con questo taglio". Davi è stato convocato dal Comitato dopo aver comunicato al prefetto di voler rinunciare alla tutela disposta nei suoi riguardi. "In tv lo spazio dedicato alla 'ndrangheta - ha sostenuto il massmediologo - è risibile, io faccio del mio meglio".
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