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operai pgt c alessandro bianchi reutersSi teorizza la lotta alla criminalità organizzata, ma si consente l'agonia di uno dei pochi presidi industriali del Mezzogiorno
di Klaus Davi

Il giorno di Pasqua sarò a Gioia Tauro, il porto calabrese affacciato sul Mar Tirreno, in cui è in atto uno sciopero durissimo contro la decisione dell'azienda Mct di mandare a casa 400 operai. Ci vado per una motivazione molto semplice: credo che questa vicenda sia simbolo della schizofrenia di cui è afflitta la nostra classe dirigente, anche se, va detto, con la significativa eccezione di un ministro come Graziano Delrio che si sta dedicando con serietà alla vicenda.

Da una parte si teorizza la lotta alla 'ndrangheta e, molto giustamente, si sottolinea la pervasività del crimine organizzato, dall'altra si consente l'agonia di uno dei pochi luoghi di presenza industriale del Mezzogiorno come se nulla fosse. Come se questa prospettiva non potesse, in qualche modo, avvantaggiare il crimine stesso che tutti noi diciamo di voler combattere. E tutto ciò avviene a poche settimane dall'importante manifestazione del 21 marzo, in memoria delle vittime di mafia, che ha visto a Locri la presenza del Presidente della Repubblica. Un evento, a quanto pare, ormai dimenticato. Oltre 400 licenziamenti in un tessuto sociale come quello calabrese non hanno forse un pesante impatto sugli equilibri sociali? Se questo è un banco di prova per misurare l' attenzione del mondo istituzionale verso il Sud, dopo le tante belle parole di Locri, allora qualcosa non ha funzionato.

E si possono forse criminalizzare gli operai, come sentito in queste ore, solo perché armati della disperazione hanno occupato un'autostrada? Troppo scontato sarebbe replicare che ad essere denunciati meriterebbero di essere quei lorsignori che hanno ridotto la Calabria alla fame in questi decenni! Cosi non si va da nessuna parte! La Calabria è la Regione italiana più povera, con la sanità peggiore e i servizi più zoppicanti. Il tasso di emigrazione è tra i più alti d'Europa e la lunga depressione economica che ci ha attanagliati, in quella Regione ha lasciato sul campo morti e feriti.

I dati Istat di queste ore parlano di giovani abbandonati e consegnati alle fila della criminalità organizzata da una situazione di povertà che non ha eguali. Certo, qualche segnale di inversione di tendenza c'è. È proprio di questi giorni una notizia indubbiamente positiva come i ripetuti del New York Times che indicano la Calabria quale meta idilliaca del turismo internazionale. E giustamente il presidente della Regione, Mario Oliverio, spesso lasciato solo, sottolinea che non si deve infierire con notizie sempre negative. Già. Il problema però e arrivarci in Calabria visto che l'aeroporto di Reggio rischia di chiudere: una beffa, dato che al capoluogo di provincia è stato riconosciuto di recente lo status di città metropolitana.

Come accaduto in altre situazioni analoghe, quali per esempio la crisi di Piombino, città toscana dove ho girato dei documentari in collaborazione con la Cgil, il giorno di Pasqua sarò a Gioia Tauro per tentare di raccontare la disperazione di famiglie che si sentono mollate da chi dovrebbe essere loro vicino. E sono molto contento che tutti i sindacanti (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl mare porti) abbiano dato un forte segnale di adesione a questo progetto. Può essere una delle basi per ripartire affinché le parole, le belle parole di Locri, profuse abbondantemente e giustamente in seguito a una scritta oscena indirizzata contro don Ciotti, non si fermino davanti al primo vero banco di prova che le traduca da scontata retorica in un concreto impegno di riscatto per il Sud.

huffingtonpost.it

Foto © Alessandro Bianchi / Reuters

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