Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Tommaso e Giuseppe Trapasso si erano resi irreperibili in occasione della operazione 'Borderland' coordinata dalla Dda
Erano sfuggiti alla cattura nel corso degli arresti dell’operazione “Borderland”, portata a compimento dalla squadra Mobile di Catanzaro, coordinata dalla Dda del capoluogo, il 29 novembre scorso. Il 'cassiere' della cosca di San Leonardo di Cutro, Tommaso Trapasso, 38 anni, e Giuseppe Trapasso 30 anni, altro esponente di spicco della omonima cosca di ‘ndrangheta attiva tra tra le provincie di Catanzaro e Crotone e in particolare nei comuni di Sellia Marina, Cropani, Botricello, Sersale, e Cutro, sono stati arrestati, venerdì pomeriggio, dagli agenti della polizia di  Stato. I due fratelli provenivano dalle campagne circostanti San Leonardo e si sono spontaneamente consegnati agli agenti che stavano eseguendo operazioni di perquisizione domiciliare nelle loro abitazioni. Tommaso e Giuseppe Trapasso si erano resi irreperibili in occasione della operazione 'Borderland' nel corso della quale erano finiti in manette anche il padre Giovanni Trapasso, capo carismatico della cosca ed il fratello Leonardo, alter ego del boss. Le indagini della Squadra mobile, relative all’operazione 'Bordeland' avevano permesso di individuare in particolare Tommaso Trapasso quale “cassiere” della cosca, a capo di attività finanziarie ed economiche anche fuori regione con compiti di rappresentanza del clan di appartenenza anche all’esterno.  A quest’ultimo è stato, inoltre, notificato il provvedimento di sequestro preventivo dei beni emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e già eseguito nel corso dell’operazione “Bordeland”.

ilVelino/AGV NEWS

TAGS: