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klaus davi occhialiGiovanni Tegano, figlio di Bruno, e nipote dell'omonimo Giovanni, noto alle cronache come 'uomo di pace' nonché punto di riferimento dell'omonimo clan, secondo quanto risulta al Dispaccio da ambienti della Procura di Messina,  ha presentato una denuncia-querela per diffamazione a mezzo stampa nei riguardi del massmediologo italo svizzero.

La denuncia risalirebbe al 20 settembre, oltre un mese dopo lo scambio di lettere fra Davi e lo stesso Tegano che animò un dibattito che aveva coinvolse firme nazionali come Riccardo Bocca de l' Espresso, Angela Esposito di Libero e Gianluigi Paragone de La 7 e lo stesso Massimo Giletti con cui Davi collabora da 10 anni.

Secondo quanto risulta al Dispaccio , Giovanni si sarebbe sentito diffamato dalla missiva del massmediologo che lo prendeva di mira per aver postato animosi insulti e attacchi a pentiti, carabinieri e polizia sul suo profilo FB https://www.youtube.com/watch?v=wNb6z1dHd44.

Una denuncia che appare singolare nei tempi ma anche nei modi dato che è stato lo stesso Tegano, tramite il legale Pasquale Reitano, a solidarizzare pubblicamente con Klaus per le minacce di morte subite, come riportato da numerosi giornali, all'indomani della diffusione della lettera, e per cui pende una indagine della procura reggina.

Un atto forte che ridarà vigore alla 'strategia delle tensione' fra il giornalista e le famiglie del quartiere Archi di Reggio Calabria. Ultimo episodio : un lancio di uova avvenuto sotto casa di Luigi Molinetti, presunto killer del clan, solo settimana scorsa, messo in atto da parte di ignoti, probabilmente irritati dalla continua presenza della troupe del massmediologo che da mesi è sulle tracce di 'Gino la Belva' ,accusato e poi assolto per insufficienza di prove di aver ucciso il magistrato Antonino Scopelliti e ora libero.

Raggiunto telefonicamente dal Dispaccio, Davi ha confermato la notizia " confermo quanto avete appreso. Sono stato contattato dalla Procura di Messina e ho fornito le mie generalità, come da richiesta . Da quello che ho inteso ora il Pubblico Ministero deciderà se procedere o meno, e se indagarmi. Francamente mi stupisce questa scelta di Tegano. Dopo lo scambio di lettere ci eravamo parlati via fb e lui non aveva fatto cenno alla cosa. Aggiungo che l ho incrociato proprio settimana scorsa in un bar di Archi, accompagnato da un altro ragazzo, e – riconosciutolo – lo avevo salutato ma lui non mi ha risposto ed è uscito dal bar dopo avermi visto. Questa comunque è la condizione di decine di cronisti in Calabria e nelle terre difficili. Una condizione non risolta e che i politici si guardano bene dall'affrontare occupati come sono con le loro riunioni di partito e la spartizione del potere. I casi sono innumerevoli da Claudio Cordova a Enza Dall'acqua, da Agostino Pantano e molti altri. Io sono solo l' ultima ruota del carro, e la notizia non meriterebbe rilievo, se non fosse che a prendere questa rumorosa iniziativa è stato il giovane Tegano. L'editoria langue, i giornalisti subiscono vessazioni e minacce, e la politica, dalla sua privilegiata condizione, dorme. Questa è l'Italia!".

ildispaccio.it

Il nostro è davvero un Paese al contrario dove simili episodi possono accadere impunemente. La piena solidarietà a Klaus Davi nella speranza che un giudice possa ristabilire l'ordine delle cose.
La Redazione