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41 bisRitenuto un esponente del clan Rango-Zingari di Cosenza, era finito nel blitz dell'inchiesta "Nuova famiglia", scattato nel 2014 in cui sono finiti dietro le sbarre presunti capi ed esponenti della cosca
di Mirella Molinaro 
COSENZA. Disposto il 41 bis per Ettore Sottile, ritenuto un esponente del clan Rango-Zingari di Cosenza. Nei giorni scorsi era stato scarcerato dal gip di Catanzaro per una questione tecnica, avanzata dai suoi difensori Antonio Sanvito e Cesare Badolato. Ma la scarcerazione è durata pochissimo perché il gip in breve tempo ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare accogliendo una richiesta avanzata dalla Dda di Catanzaro. Ettore Sottile era finito nel blitz dell'inchiesta "Nuova famiglia", scattato il 27 novembre del 2014 in cui sono finiti dietro le sbarre presunti capi ed esponenti della cosca. Sottile - ritenuto il contabile del clan - era accusato di estorsioni, associazione mafiosa e traffico di droga. Ma per quest'ultimo capo di imputazione la Dda non aveva chiesto l'arresto. 

Sottile finì in carcere per l'associazione mafiosa e per due accuse di estorsione, che poi decaddero in fase di Riesame. Il presunto contabile è in carcere, però, solo per mafia e indagato a piede libero per gli altri capi di imputazione. Lo scorso aprile Sottile viene condannato a 16 anni di carcere. La pena viene comminata in larga parte per il traffico di droga e "solo" un anno e due mesi per l'accusa di mafia, accusa per la quale è in carcere. Ecco, allora, che i suoi legali hanno avanzato la richiesta di scarcerazione sostenendo che Sottile ha già scontato in carcere la pena relativa all'associazione mafiosa. Il gip ha accolto le tesi della difesa. Ma, intanto, la Procura aveva avanzato la richiesta di carcere per il capo di imputazione relativo al traffico di droga. E il gip ha accolto anche questa richiesta. Ora i suoi legali faranno ricorso al Riesame per mettere in discussione la nuova ordinanza di custodia cautelare. Ettore Sottile era ritenuto il contabile del sodalizio cosentino: infatti dopo il suo arresto - raccontano i pentiti - ci saranno evoluzioni in tal senso. Ci sono soggetti deputati alle estorsioni e soggetti impegnati nello spaccio di droga sempre con regime monopolistico tanto che i riottosi venivano "contrastati".

corrieredellacalabria.it

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