Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Restano in carcere i quattro indagati nell’ambito dell’operazione “Kalanè”. Il gip del Tribunale di Reggio Calabria ha convalidato il fermo ed ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’ex collaboratore di giustizia Giuseppe Greco, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, e per i fratelli Antonino e Giuseppe Falcone. Rimane in cella anche Domenico Provenzano, dopo l’interrogatorio sostenuto davanti al gip di Genova. Ancora latitante, invece, Antonino Princi.
I cinque sono al centro delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Dda reggina, che hanno fatto luce su due agguati, avvenuti nel febbraio e nel maggio di quest’anno, ricostruendone il movente: una faida interna alla locale di Calanna per il controllo del territorio preaspromontano.
I fatti
Protagonisti dello scontro, Giuseppe Greco e il cugino Antonino Princi. Il primo, esautorato dal comando della cosca, puntava a riconquistare il vertice della cosca. Per questo, avrebbe tentato di uccidere l’emergente rivale, il quale approfittando dell’assenza dalla Calabria di Greco e del periodo di collaborazione con la giustizia, avviato dopo il suo arresto nell’operazione ‘Meta’, aveva accentrato su di sé il controllo dell’attività criminale nella zona di Calanna e Sambatello. Secondo gli investigatori, nel giorno del tentato omicidio Greco non era solo. Con lui c’era anche il giovanissimo Provenzano, accusato di essere l’autista di Greco.
La reazione del rivale sarebbe avvenuta pochi mesi più tardi. Princi, attualmente irreperibile, è infatti accusato di aver organizzato l’agguato nei confronti di Greco, nel quale lo stesso è rimasto ferito, mentre Domenico Polimeni ha perso la vita per mano, secondo gli inquirenti, dei fratelli Falcone, ritenuti gli esecutori materiali.

strill.it

TAGS: