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macri-salvatoreLo ha deciso il tribunale del Riesame
di Francesco Chindemi - 24 maggio 2015

Siderno (Reggio Calabria). Torna in carcere Salvatore Macrì (in foto). Ad eseguire l’ordinanza di arresto, nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile reggina.
Si aprono, dunque, nuovamente le porte del carcere per il presunto boss sidernese 66enne per effetto della decisione della sezione del Riesame del Tribunale di Reggio Calabria che, giovedì scorso, ha di fatto ripristinato l’efficacia dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nell’ambito dell’operazione “La morsa sugli appalti pubblici” del settembre dello scorso anno.
Operazione, quella condotta dalla stessa Squadra Mobile reggina e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, che aveva portato in carcere ben 29 persone, ritenute di far parte a vario titolo, delle diverse cosche di ‘ndrangheta egemoni nella Locride. Diverse le accuse nei confronti degli indagati, dall’associazione mafiosa transnazionale, all’estorsione aggravata, turbata libertà degli incanti, illecita concorrenza con violenza o minaccia e reati in materia di armi.
Perno del sodalizio criminale, attorno al quale ruotava tutti gli affari illeciti emersi dall’operazione, la cosca Commisso. Tra gli affari più importanti, c’era il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, settore nel quale, secondo una logica di spartizione dettata dagli equilibri mafiosi, la cosca guidata da Giuseppe Commisso, detto, “U Mastru”, ricorreva alle tipiche condotte estorsive che si sono estrinsecate nell’imposizione alla ditta capofila nel trasporto degli scarti di lavorazione in uscita dall’impianto di trattamento di Siderno il versamento di una somma di denaro per ogni trasporto effettuato.
Dai lavori lungo la rete idrica, all’edilizia scolastica, così come il controllo di alcuni cantieri della Statale Ionica 106, le cosche, inoltre, avrebbero imposto i propri diktat alle imprese impegnate nell’esecuzione di consistenti lavori pubblici attraverso il versamento di somme di denaro calcolate in percentuale rispetto all’importo complessivo stanziato dalle Pubbliche Amministrazioni.

CHI E’ SALVATORE MACRI’. È il fratello del defunto boss Vincenzo cl.37 alias “U Baruni”, nonché il nipote di Macrì Antonio alias Don ‘Ntoni Macrì, che fu ritenuto capo indiscusso dell’intera ‘ndrangheta calabrese, assassinato a Siderno nel 1975. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.

reggiotv.it

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