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polizia-elicottero14 maggio 2015
Lamezia Terme. E’ in corso una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro che sta eseguendo 36 arresti tra esponenti di spicco delle consorterie IANNAZZO e CANNIZZARO – DAPONTE attive nel comprensorio di Lamezia Terme. Le attività investigative, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno permesso di accertare la responsabilità degli indagati in ordine a numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori. In particolare è stato accertato l’accordo, formalizzato attraverso veri e propri “summit mafiosi”, tra la cosca IANNAZZO e quella GIAMPA’ di spartizione dei proventi del racket, secondo un collaudato sistema operativo. Vengono, altresì, contestati episodi omicidiari della guerra di mafia che ha insanguinato, anche recentemente, Lamezia Terme. Arrestati anche un noto imprenditori del settore della grande distribuzione alimentare ritenuto organico del clan mafioso.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione “ANDROMEDA”, hanno consentito di individuare alcuni dei responsabili degli omicidi di TORCASIO Antonio cl. ’71, avvenuto in Lamezia Terme il 23/5/2003 all’epoca reggente dell’omonima cosca TORCASIO-CERRA-GUALTIERI, nonchè quello dell’omicidio  di TORCASIO Vincenzo cl. ’84 e del ferimento di CURCIO Vincenzo cl. ’80, occorso in Falerna (CZ) il 27/7/2003.

In particolare l’omicidio di TORCASIO Vincenzo suscitò particolare clamore in quanto compiuto nelle adiacenze del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme all’atto della presentazione del predetto presso il citato ufficio. L’omicidio di TORCASIO Vincenzo che cagionò altresì il grave ferimento di CURCIO Vincenzo, fu realizzato nel mese di luglio 2003 innanzi ad una paninoteca ubicata in Falerna (CZ), località turistica della costa tirrenica, alla presenza di numerosi avventori dell’esercizio commerciale.

Entrambi gli episodi delittuosi si inquadravano in una strategia criminale volta a mantenere, da parte delle cosche IANNAZZO e CANNIZZARO-DAPONTE, l'esclusivo controllo del territorio di gran parte del comprensorio di Lamezia Terme, anche attraverso l'eliminazione fisica degli esponenti di spicco della cosca avversa CERRA-TORCASIO-GUALTIERI anch'essa attiva soprattutto nel campo delle estorsioni.

Arrestato imprenditore Franco PERRI proprietario del centro commerciale "Due Mari"
Le complesse attività investigative condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro e coordinate dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, sviluppate con meticolosa attività di riscontro delle diverse dichiarazioni di più collaboratori di giustizia nonché dall’imponente attivazione di servizi tecnici hanno permesso di ricostruire anche la vicenda che aveva portato alla sottrazione della bara dell’imprenditore PERRI Antonio ucciso nel 2003, da elementi della cosca TORCASIO e le vicende connesse con riunioni di ‘ndrangheta che avevano coinvolto anche ‘ndrine della provincia di Reggio Calabria intervenute per mediare la guerra di mafia che si stava scatenando tra i gruppi contrapposti dei IANNAZZO con i TORCASIO-GUALTIERI. L’attività investigativa ha fatto emergere poi lo stretto collegamento dell’imprenditore Franco PERRI, figlio del defunto Antonio, con la cosca IANNAZZO alla quale non ha esitato a chiedere la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di carattere economico.

Un noto imprenditore del settore della grande distribuzione alimentare, Franco Perri, figlio del proprietario del centro commerciale "Due Mari" Antonio, ucciso nel suo ufficio il 10 marzo 2003, è stato arrestato stamani dalla polizia nell'ambito dell'operazione contro le cosche lametine perché ritenuto organico del clan mafioso. Franco Perri è nella società che gestisce lo stesso centro commerciale oltre a diversi supermercati in città. Dalle indagini sarebbe emerso lo stretto collegamento dell'imprenditore con la cosca Iannazzo alla quale non avrebbe esitato a chiedere la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di carattere economico. Gli investigatori della squadra mobile, riscontrando le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia, avrebbero anche ricostruito la vicenda che aveva portato alla sottrazione della bara dell'imprenditore Antonio Perri, ucciso nel 2003 da elementi della cosca Torcasio, e le vicende connesse con riunioni di 'ndrangheta che avevano coinvolto anche 'ndrine della provincia di Reggio Calabria intervenute per mediare la guerra di mafia che si stava scatenando tra i gruppi contrapposti degli Iannazzo con i Torcasio-Gualtieri.

Procuratore Lombardo: "Abbiamo colpito la mafia imprenditrice"
Catanzaro - "Abbiamo colpito la mafia imprenditrice". Il capo della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, a Sky Tg 24, commenta così l'operazione di questa mattina con 36 fermi.

"E' la terza cosca di Lamezia Terme che viene colpita - aggiunge Lombardo - la cosca di elite, che si concentrava sulle aziende. Dopo i clan Giampà e Torcasio abbiamo colpito il clan Iannazzo, che di fatto obbligava imprenditori a pagare. Imprenditori che portavano direttamente i soldi a casa degli esponenti delle cosche e alcuni di loro erano anche pienamente collusi".

lametino.it