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19 febbraio 2015
Il Centro Operativo di Torino della Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni, emesso dal locale Tribunale, a carico di Giovanni Iaria, deceduto nel 2013, già condannato per associazione per delinquere di tipo mafioso, perché ritenuto esponente di rilievo della cosca di ‘ndrangheta di Cuorgnè. L'uomo, zio di Bruno Antonio Iaria, anche quest'ultimo condannato in appello per associazione di tipo mafioso, secondo quanto emerso dalle indagini aveva nel tempo intrecciato amicizie in ambienti politici locali, che gli avevano consentito di acquisire conoscenze e appoggi finalizzati alla realizzazione degli interessi tipici del sodalizio mafioso.
Il provvedimento, che ha interessato beni per circa 9 milioni di euro, accoglie una proposta avanzata dal direttore della Direzione Investigativa Antimafia, all’esito di un’indagine sul patrimonio personale di Iaria, sproporzionato rispetto ai redditi ufficiali. L’indagine ha portato alla luce l’intestazione fittizia di beni in ambito familiare e il reimpiego dei proventi illeciti ricavati da Iaria, a partire dagli anni '70 e fino alla data del suo arresto nel 2011 per il reato di associazione di stampo mafioso. Tra i beni confiscati, tutti a lui riconducibili, due villini, tre abitazioni, due autorimesse, un magazzino, tutti a Cuorgnè, e un immobile in Pont Canavese.

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