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4 febbraio 2015
Vibo Valentia. Si è concluso con sei condanne e un'assoluzione il processo in abbreviato denominato "Lybra" contro il clan Tripodi di Vibo Valentia. Ad emettere la sentenza il gup distrettuale di Catanzaro Domenico Commodaro dopo una camera di consiglio di quasi quattro ore. Il giudice ha condannato Gregorio De Luca (2 anni e otto mesi di reclusione); Massimo Murano (3 anni); Antonio Mario Tripodi (7 anni); Nicola Tripodi (8 anni); Sante Mario Tripodi (4 anni e 8 mesi); Salvatore Vita (9 anni).
Unico assolto, Francesco Lo Bianco. Gli stessi condannati dovranno risarcire le parti civili costituite da Comune e Provincia di Vibo Valentia, Sos Impresa, Alilacco Srl e la famiglia Famigliuolo. L'inchiesta all'origine del processo - coordinata dal pm distrettuale Pier Paolo Bruni, che ha sostenuto l'accusa in udienza - aveva consentito di far emergere le dinamiche interne ed esterne del clan, le attività illecite esercitate attraverso società direttamente riconducibili ad alcuni esponenti della cosca o intestate a prestanome, per lo più operanti nel settore dell'edilizia, che si sarebbero infiltrate in lavori pubblici lungo la costa vibonese e anche in opere pubbliche realizzate in altre località del territorio nazionale.

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