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24 gennaio 2015
Reggio Calabria. “Le cosche della provincia di Reggio Calabria rimangono centrali nella struttura complessiva e da esse bisogna partire per ricostruire l’albero della ‘ndrangheta. Le cosche della provincia di Reggio Calabria sono la “casa madre”, cui tutte le altre fanno riferimento”. Lo ha affermato il procuratore della Repubblica Federico Cafiero De Raho, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria. “La ‘ndrangheta calabrese – ha proseguito Cafiero De Raho – è, sul piano internazionale, la più attiva, con particolare riferimento al traffico di sostanze stupefacenti. Il racket – ha denunciato il procuratore – è attività presente oltre ogni soglia di tollerabilità, eppure, si contano sulle dita di una sola mano le persone offese che ricorrono alla polizia giudiziaria e alla magistratura per difendere i propri diritti, la propria dignità, sociale e umana, la propria libertà. Si preferisce essere schiavi del sistema criminale piuttosto che denunciare”.

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