Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

gratteri-nicola-web78 agosto 2014
Reggio Calabria. "La colpa è anche di noi magistrati. Molte volte, forse per fretta, ci facciamo usare dalla stampa nazionale. Dobbiamo stare attenti, è capitato anche a me: occorre dire le cose ma non pensare che tutta la Calabria è 'ndrangheta, altrimenti facciamo il loro gioco". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ospite della prima di Scilla in passerella, l'evento organizzato dalla Filodrammatica Scillese con la direzione artistica di Ossi di Seppia e Sabbiarossa Edizioni.
"Se fossi nato in un'altra abitazione, avrei potuto essere - ha aggiunto - benissimo un capomafia: l'educazione è fondamentale. Sono stato fortunato perché la mia famiglia era di persone umili ma oneste, dai grandi valori, che mi hanno insegnato ad essere me stesso e a ricordare le mie origini".
Perché, ha spiegato, "anche nei paesi a più alta densità mafiosa, la mafia resta minoranza. Ma organizzata e ordinata, mentre noi viaggiamo in ordine sparso". Da qui l'importanza di una "educazione alla cultura della cooperazione" perché "ci sono i margini per arginare il fenomeno mafioso. Ma occorrono il coraggio e la volontà di cambiare le regole del gioco".
 
AGI

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos