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24 giugno 2014
Vibo Valentia. Offre una "chiave di lettura" anche su due omicidi "eccellenti" compiuti nel Vibonese, l'operazione "Mediterraneo" scattata oggi contro il clan Molè di Gioia Tauro (Rc) ma che ha portato in carcere anche elementi ritenuti organici al clan Mancuso di Limbadi (Vv).
 
Gli omicidi dei quali vengono svelati inediti particolari sono quelli di Vincenzo Barbieri, definito dagli inquirenti come "soggetto di maggior spessore criminale nell'intero panorama calabrese del narcotraffico", e quello di Domenico Campisi di Nicotera, altro broker della cocaina di primissimo piano, entrambi già coinvolti nella prima storica inchiesta contro il narcotraffico denominata "Decollo".
 
Barbieri è stato ucciso con numerosi compi di mitraglietta "Skorpion" e con un fucile a pompa da due individui travisati nel marzo del 2011 a San Calogero (Vv) suo paese natale, all'età di 55 anni. Domenico Campisi, imparentato con i Mancuso, è stato invece ucciso in un agguato sulla provinciale per Nicotera il 17 giugno 2011.
 
L'inchiesta "Mediterraneo", sulla scorta di un colloquio fra un affiliato al clan Molè a sua volta imparentato con elementi del clan Lo Bianco di Vibo, ipotizza che l'omicidio di Campisi sarebbe stata la risposta all'omicidio di Barbieri, con un coinvolgimento nel delitto di Barbieri di componenti del gruppo Campisi. Un'ipotesi del tutto inedita su due fatti di sangue ancora impuniti. 
 
AGI