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17 giugno 2013
Calabria, occhi azzurri, sguardo malinconico, lunghi capelli chiari. A trentadue anni di distanza dalla sua scomparsa, Rossella Casini, la giovane studentessa universitaria fiorentina fatta sparire a Palmi nel 1981 dalle cosche della ‘ndrangheta, ritrova il suo volto. A lungo dimenticata, rimasta senza una tomba, senza una famiglia che la ricordasse e senza giustizia (i suoi presunti assassini sono stati tutti assolti), di Rossella non era rimasta neppure una fotografia. Franca Selvatici, dalle colonne di La Repubblica, aveva lanciato un appello affinché qualche amico della ragazza ne tirasse fuori la foto.

Ma è l’archivio dell’Università di Firenze, a cui la ragazza era iscritta, ad aver restituito un volto a Rossella. Grazie all’ostinazione delle giornaliste Edi Ferrari e Anna D’Amico, e grazie alla disponibilità dei vertici dell’Ateneo, la ragazza di Firenze, punita per avere spinto alla collaborazione con l’autorità giudiziaria il fidanzato Francesco Frisina, coinvolto nella faida di Palmi tra i Gallico e i Condello, riemerge finalmente, con la sua faccia, dall’oblio indistinto in cui era stata ricacciata.

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