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martello-giudice-web014 giugno 2013
Dodici condanne e quattro assoluzioni. Questo il verdetto del gup distrettuale di Catanzaro, Gabriella Reillo, al termine del processo con rito abbreviato a carico di 16 presunti esponenti della 'ndrangheta delle Pre Serre vibonesi coinvolti nell'operazione "Luce dei boschi". Cinque anni di reclusione per associazione mafiosa sono andati a Vincenzo Loielo, 66 anni, di Ariola di Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia, a fronte di una richiesta all'ergastolo per duplice omicidio. In ordine a tale accusa ed a quella di estorsione, Vincenzo Loielo, difeso dall'avvocato Francesco Sabatino, è stato però assolto.

Gli omicidi contestati a Loielo erano quelli di Rocco Maiolo, presunto boss di Acquaro, e quello di Raffaele Fatiga, scomparsi nell'aprile del 1990. Per il collaboratore di giustizia Antonio Forastefano, già boss di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, la condanna è di 3 anni, a fronte di una richiesta di pena a 14 anni e sei mesi per il duplice omicidio dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo, uccisi a Gerocarne il 22 aprile 2002. Sei mesi, poi, la condanna per il collaboratore di giustizia Michele Ganino di Acquaro, 3 anni a testa per i collaboratori Rocco Oppedisano di Dinami e Enzo Taverniti di Gerocarne, mentre per l'altro pentito, Francesco Loielo di Ariola, la condanna è di 10 mesi.

Questi, invece, gli altri vibonesi condannati: Giuseppe La Robina, di Arena, 2 anni e 600 euro di multa; Angelo Maiolo, di Acquaro, 8 anni; Francesco Maiolo, di Acquaro, 4 anni; Piero Sabatino, di Gerocarne, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; Giuseppe Taverniti, di Ariola, 4 anni; Damiano Zaffino, di Gerocarne, 2 anni. Gli assolti sono: Giuseppe De Masi, di Gerocarne, per il quale era stata chiesta la condanna a 7 anni; Nazzareno Gallace, di Arena, per il quale erano stati chiesti 6 anni; Domenico Monardo, di Soriano Calabro, a fronte di una richiesta di condanna a 7 anni.

Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per Ilario Chiera di Gerocarne. Le richieste di pena formulate dal pm, Marisa Manzini, ammontavano complessivamente a 111 anni e 9 mesi di reclusione. Gli anni totali di carcere comminati invece dal gup ammontano a 39 anni e 9 mesi. Oltre al duplice omicidio, a vario titolo erano contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti.

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