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da affaritaliani.it - 20 novembre 2012
La Germania è diventata la seconda patria della ‘ndrangheta, anche perché in questo Paese non esiste il reato di associazione mafiosa. Lo afferma in un’intervista all’edizione online dello ‘Spiegel‘ la presidente della Commissione Antimafia dell’Ue, Sonia Alfano, il cui padre venne assassinato dalla mafia nel 1993. “La Germania è la seconda patria della ‘ndrangheta, trasporta droga attraverso il territorio tedesco, si è infiltrata nell’economia ed è socialmente accettata”, spiega la deputata europea, aggiungendo che per i cartelli della droga colombiani e messicani l’associazione criminale calabrese “risulta credibile, affidabile e forte finanziariamente. Paga in contanti e non fa scherzi, inoltre sa come comportarsi con i politici”.

Sonia Alfano lamenta l’insufficienza della legislazione tedesca nei confronti delle associazioni mafiose e come esempio cita il caso di emigrazione in massa in Germania di un paese calabrese a forte densità mafiosa. “Gli inquirenti italiani informano i colleghi tedeschi che un villaggio calabrese si è trasferito al completo in Germania con l’obiettivo chiaro di compiere affari illegali e di riciclare denaro”, spiega la presidente della Commissione Antimafia dell’Ue.

“Ai loro avvertimenti”, prosegue, “la polizia tedesca risponde di avere le mani legate, fino a quando gli affiliati alla ‘ndrangheta pagano regolarmente le tasse e non danno nell’occhio”. Sonia Alfano sottolinea che in Italia ci sono “le migliori leggi antimafia del mondo, con i migliori inquirenti e procuratori, che però hanno di fronte i peggiori e più irresponsabili politici di tutta la Terra“.

Tratto da: soniaalfano.it

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