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13 settembre 2012
Varese. Importavano in Italia armi e droga per la cosca Ferrazzo di Mesoraca (Crotone) a bordo di autovetture condotte da una coppia di anziani coniugi svizzeri i componenti dell'organizzazione smantellata dai Carabinieri del Reparto Operativo di Varese, con il supporto dei Comandi i Saronno, Milano, Pescara e San Dona' di Piave (Veria).

I militari hanno dato esecuzione a 8 ordinanze di custodia cautelare (di cui 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) per traffico internazionale di armi e di stupefacenti. In manette e' finito anche il figlio del boss Felice Ferrazzo, Eugenio Ferazzo, 34enne di Mesoraca (Crotone).

Il provvedimento cautelare, emesso dal Gip di Milano, ha concluso l'indagine avviata dal Nucleo Investigativo di Varese nel dicembre 2009 e coordinata dal pm Mario Venditti, che ha permesso di individuare l'esistenza dell'organizzazione criminale, che faceva base nella provincia di Varese e aveva organizzato un sistema per importare dalla Svizzera, attraverso i valichi di Brogeda (Como) e Gaggiolo (Varese), grossi quantitativi di marijuana, hashish e cocaina e armi comuni da sparo e armi da guerra, con relative munizioni, destinate al clan di stampo 'ndranghetistico di Mesoraca riconducibile alla famiglia di Felice Ferrazzo, gia' attivo nel varesotto.

In particolare, 4 arresti sono stati eseguiti in flagranza: uno per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale, uno per detenzione di munizionamento da guerra e due detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno anche sequestrato due pistole mitragliatrici, una pistola semiautomatica, un revolver con circa 500 munizioni di vario calibro e 200 grammi circa di hashish.

Diversi gli episodi criminosi documentati nel corso delle complesse indagini - condotte anche in collaborazione con la Polizia Federale Elvetica - rese particolarmente difficoltose dall'articolato linguaggio criptico utilizzato dagli indagati. Infatti, nel corso delle attivita', e' emerso costantemente il riferimento - in tema di armi - alla compravendita di "motorini" e "marmitte", mentre in materia di stupefacenti l'argomento veniva camuffato parlando di "litri d'olio" o di "donne".

Adnkronos