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I boss della cosca Pelle "gambazza" di San Luca potevano contare su alleanze trasversali con altre famiglie mafiose
16 luglio 2012
I boss della cosca Pelle "gambazza" di San Luca potevano contare su alleanze trasversali con altre famiglie mafiose che coprivano tutti i tre "mandamenti" della provincia di Reggio Calabria e in Piemonte, confermando così il carattere unitario della 'ndrangheta e il potere acquisito nel tempo dalla cosca. E' quanto emerso dall'inchiesta Reale 5 che stamani ha portato all'arresto di 26 persone. Le alleanze garantivano di trattare ogni tipo di questione: dalla pianificazione di truffe e rapine, fino al sostegno logistico per i latitanti. Rappresentanti delle cosche del versante jonico si recavano assiduamente a casa di Giuseppe Pelle per affrontare i dissidi interni ai "locali" di loro appartenenza e, al contempo, ribadire il loro incondizionato "rispetto" nei confronti della potente famiglia di San Luca. "Noi - dice uno di loro in un dialogo intercettato - siamo stati sempre una famiglia. A compare Antonio e a tutta la famiglia, a uno per uno… dal più piccolo al più grande. Mi sono sentito che siamo un'unica famiglia".

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