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20 febbraio 2012
Catanzaro. La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha sequestrato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre 700mila euro riconducibili a Domenico Campisi, trucidato a colpi di lupara all'età di 44 anni la mattina del 17 giugno 2011 nelle campagne di Nicotera (Vibo Valentia). Il provvedimento ablativo è stato adottato dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia su conforme proposta del direttore della Dia Alfonso D'Alfonso. Sono state sequestrate diverse proprietà immobiliari, autovetture e disponibilità finanziarie. Campisi era ritenuto molto vicino alla cosca Mancuso di Limbadi ed era rimasto coinvolto nelle operazioni 'Timpanò del 2001, 'Nasca' del 2001, e 'Decollo' del 2004. Nel 2005 era stato condannato dalla Corte d'appello di Reggio Calabria a quattro anni e cinque mesi di reclusione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nel 2006 la Corte d'appello di Catanzaro lo aveva condannato a tre anni di reclusione (sentenza definitiva l'anno successivo). Nel marzo 2010 era stato scarcerato e sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per cinque anni. La Dia ha scandagliato la situazione economica di Domenico Campisi tra il 1993 e il 2009, dimostrando la sproporzione tra quanto ha dichiarato e la sua reale attività.

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