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Palermo. "Quarant'anni fa ero sostituto procuratore di turno e mi recai sul luogo dell'omicidio di Piersanti Mattarella, ucciso mentre con la sua famiglia si recava a messa nel giorno dell'Epifania, per ricostruire la dinamica dell'agguato. Avviai le indagini". Lo ricorda l'ex procuratore di Palermo, Pietro Grasso. "Il caso - aggiunge - fu da subito condizionato da una intensa opera di depistaggio. Il presidente della Regione aveva avviato una decisa politica riformatrice per ricostruire il tessuto economico, sociale, culturale di 'una Sicilia con le carte in regola'. Un progetto che minacciava gli interessi della mafia e di certa politica. La verita', dopo quarant'anni, non e' ancora emersa e va cercata ancora in quel blocco di potere politico mafioso che nasconde tanti, troppi segreti".

AGI

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