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"I boss si spartiscono la città metro per metro" 
Palermo. Si spartiscono la città metro per metro, fissando i confini tra un mandamento e l'altro con estrema precisione. Fino a indicare da quale marciapiede e numero civico inizi e finisca la zona di influenza di ciascun clan. E' uno dei particolari dell'inchiesta della dda di Palermo sulle cosche di san Lorenzo e Resuttana che, ieri, ha portato all'arresto di 25 tra boss ed estortori palermitani. Pietro Salsiera e Sergio Macaluso, che dopo la destituzione del capomafia Giovanni Niosi, hanno assunto il comando del mandamento di Resuttana insieme a Sergio Napolitano, passeggiavano in auto in via Dante e conversavano non sapendo di essere intercettati. "Da qua in poi, ai numeri 56 e 58 è nostro - dicevano indicando i confini del clan in via Dante, a Palermo. Di qua è centro". Dove per 'centro' si intendeva il limite del mandamento di Palermo Centro. "Loro - aggiungevano riferendosi a Palermo centro - sono enormi". La ripartizione in zone di influenza è necessaria per la riscossione del pizzo: ciascun negoziante, imprenditore o titolare di locali sa esattamente a chi deve pagare la tangente mafiosa. L'elenco delle vittime del racket accertate dall'inchiesta è lungo: sono 22 le estorsioni, tentate e consumate, scoperte. Solo il proprietario della pizzeria La Braciera ha denunciato la visita degli estorsori. Silenzio assoluto da parte degli altri taglieggiati che non hanno neppure segnalato i danneggiamenti subiti. 

ANSA

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