di AMDuemila
Questa mattina la Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha eseguito il decreto di confisca beni nei confronti di un imprenditore di Augusta (SR), operante nel settore del movimento terra e del trasporto merci conto terzi. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Siracusa.
Nel 2014 l'uomo era stato arrestato nell’operazione “Prato Verde” in quanto gravemente indiziato di associazione per delinquere di stampo mafioso.L’imprenditore era accusato di fare parte, insieme ad altri soggetti, dell’associazione mafiosa denominata “Cappello”, in particolare del gruppo del “Carateddu” diretto da Orazio Privitera e Sebastiano Lo Giudice.
La confisca riguarda beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie a vario titolo riconducibili al soggetto, per un valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro.
I beni confiscati sono riconducibili all'imprenditore Francesco Pasqua. Dopo l’arresto per associazione mafiosa è stato scarcerato, ma il procedimento penale risulta ancora pendente. Secondo l'accusa l’imprenditore avrebbe favorito la latitanza di Privitera: quest'ultimo dall'ottobre 2009 al gennaio 2010 si era sottratto all'esecuzione del decreto di fermo emesso a suo carico nell'ambito dell'operazione di polizia denominata "Revenge". E' proprio durante le indagini sulla latitanza di Privitera che è emersa la figura di Pasqua, fino a quel momento estraneo alle cronache giudiziarie, per aver fornito supporto logistico. Secondo quanto rilevato dal Tribunale di Siracusa l'appartenenza dell'imprenditore al clan mafioso sarebbe iniziata tra il 2006 e il 2007.
Mafia: Dia Catania confisca beni per 1,3 mlm
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