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Trapani. Commissione d'indagine al Comune di Castelvetrano, citta' del padrino di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. Il prefetto di Trapani Giuseppe Priolo, su delega del ministro dell'Interno, ha disposto l'accesso presso l'amministrazione comunale per verificare "l'eventuale sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalita' organizzata di tipo mafioso dell'amministrazione comunale", ovvero, spiega la prefettura, "forme di condizionamento tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volonta' degli organi elettivi e amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialita' della stessa". La commissione si e' insediata oggi in Municipio. Avra' anche il compito di verificare il regolare funzionamento dei servizi affidati all'amministrazione, ovvero che risultino tali da arrecare "grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica". Porta la data del 17 marzo il decreto di nomina della Commissione di indagine, costituita da tre dirigenti della pubblica amministrazione, affiancati, con compiti di consulenza specialistica e supporto tecnico, da ufficiali e funzionari delle forze di polizia e della Direzione investigativa antimafia. Una svolta al Comune amministrato da Felice Errante, che arriva alla vigilia della grande manifestazione regionale organizzata a Trapani in occasione delle XXII Giornata della memoria e dell'impegno, promossa da Libera, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Quasi un anno fa, il 20 luglio, la citta' era stata al centro della visita della Commissione nazionale antimafia. "Castelvetrano non e' una citta' come tutte le altre e non puo' permettersi tre assessori iscritti alla massoneria. La vicenda e' inquietante", aveva detto allora la presidente Rosy Bindi. E e quattro mesi prima, nel marzo 2016, si era dimessa la maggioranza dei consiglieri, facendo decadere l'assembleao: una decisione clamorosa contro il consigliere che era stato intercettato mentre lodava Messina Denaro.

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