"Stragi '92 e '93 rimangono ferita aperta. Io non mi arrendo"
ROoma. "Sono passati tanti anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Antonio Montinaro Rocco Dicillo e Vito Schifani. La memoria di quella strage è ancora viva? E' bene chiederselo! Niente nella lotta alle mafie è scontato...". Così il senatore del Pd e componente della Commissione Antimafia, Giuseppe Lumia, sul suo blog. "Raggiungi un obiettivo, appena pensi che sia fatta, che il successo è a portata di mano rischi di andare facilmente incontro ad amare delusioni. La vittoria, tuttavia, è possibile. La speranza non è vana. I risultati ci sono. Tutto ciò è possibile a condizione che la memoria sia coltivata e il progetto sia costruito bene e realizzato con determinazione, sistematicità e coerenza", prosegue Lumia. Il senatore Pd sostiene sia necessario "fare la scelta delle scelte, rendere la lotta alle mafie una delle prime priorità della vita del Paese e dell'Europa; colpire le mafie in modo sistematico; cogliere le trasformazioni delle mafie. "Le stragi del '92 e del '93 rimangono una ferita aperta. Siamo ancora lontani della verità e dall'individuazione delle responsabilità di alto livello. Gli anni passano ma non bisogna rinunciarvi. Io non ci rinuncio, non mi arrendo. Ma anche qui ci vuole il "noi" di tutti. Quel "noi" del pool antimafia, modello vivo di una antimafia moderna e attuale", conclude il senatore.
ANSA
Mafia: Lumia, memoria strage ancora viva? Niente scontato
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