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A Cutrò recapitate cartelle esattoriali per oltre 11mila euro
Palermo. "Non è accettabile che lo Stato decida di infierire su chi, schierandosi dalla parte della legalità, ha già dovuto subire le logiche violente e arroganti della criminalità organizzata. Intimare il pagamento di cartelle esattoriali per un'attività che ha chiuso i battenti a causa della MAFIA è l'ennesima beffa al coraggio di un imprenditore onesto". Michele Catanzaro, parlamentare del Partito democratico all'Assemblea regionale siciliana, scrive al presidente della Regione Nello Musumeci, chiedendogli di intervenire e verificare con gli enti competenti "la possibilità di controllare l'opportunità delle cartelle esattoriali" recapitate ad Ignazio Cutro, l'imprenditore ed ex testimone di giustizia che con le sue denunce ha fatto arrestare i suoi estortori. A Cutrò è stato recapitato un avviso di pagamento per oltre 11mila euro. Non è la prima volta che lo Stato presenta il conto per i debiti accumulati all'ex testimone di giustizia che nel 2004, a causa delle difficoltà economiche sorte dopo le denunce contro i suoi estorsori, ha dovuto chiudere la sua azienda.
Lo scorso marzo un'altra cartella esattoriale da 39mila euro era stata recapitata, ma venne temporaneamente congelata. Entro mercoledì prossimo Cutrò dovrebbe pagare l'importo richiesto. "Alla scadenza dei 5 giorni - dice - se chi dovrebbe tutelarmi continuerà ad agire nel silenzio, un corpo carbonizzato verrà recapitato dinanzi a uno dei palazzi di Roma o di Palermo e quel corpo sarà il mio". "Ignazio Cutrò ha pagato un prezzo altissimo e ora non deve essere lasciato solo - conclude Catanzaro -. Il presidente della Regione mi ha confermato la volontà di intervenire, attivando tutte le interlocuzioni con gli enti competenti per risolvere la vicenda".

AdnKronos

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