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Rio de Janeiro. Adriano Magalhaes da Nòbrega, ex poliziotto e capo di una milizia sospettata dell'uccisione dell'attivista per i diritti umani, Marielle Franco, è morto in uno scontro a fuoco con la polizia durante il suo arresto a Esplanada, piccola località rurale a 1700 km da Rio de Janeiro. Marielle Franco, consigliere comunale nella città di Rio de Jainero e attivista Lgbt, fu uccisa in un agguato il 14 marzo 2018 e ancora non si sono trovati i mandanti. Sul 'caso Franco', direttamente o indirettamente, è più volte affiorato il nome del presidente brasiliano di estrema destra, Jair Bolsonaro, e del figlio maggiore, Flavio. In Brasile la notizia ha fatto scalpore: per il legale di No'brega e il partito politico della Franco si tratta di un "omicidio mirato per eliminare un testimone che sapeva troppo". "Abbiamo provato ad arrestarlo ma ha preferito rispondere aprendo il fuoco sugli agenti. E' rimasto ferito nel confronto armato ed è stato trasportato in ospedale, ma è morto per le ferite riportate", ha risposto Maurìcio Teles Barbosa, capo dell'agenzia per la sicurezza dello Stato nord-orientale di Bahia, dove l'ex capitano della polizia di elite di Rio e comandante dell'Officina del Crimine (Escritorio Do Crime) si nascondeva dall'inizio del 2019. Il 43enne No'brega - noto come 'Capitan Adriano', ricercato da Interpol - era sospettato di essere al comando di un gruppo di paramilitari presumibilmente responsabile della morte di Marielle, esponente politica molto in vista a Rio de Janeiro, attivista per i diritti umani che denunciava le violenze di polizia e gruppi paramilitari nelle favelas. "Chi ha guadagnato dalla morte dell'ex capitano delle forze speciali?" si è chiesta su Twitter Monica Benicio, vedova di Marielle. Il partito di sinistra Psol, che definisce Magalhaes da Nòbrega un "pezzo chiave per risalire al mandante dell'omicidio", lascia intendere che si sia trattato di "un altro tentativo di ostruzione alla giustizia", di una "eliminazione di testimone che poteva portare l'inchiesta ad un altro livello”.

AGI

Foto © Mídia Ninja

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