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Per l'accordo con Iran per inchiesta su attentato antiebraico

Buenos Aires. La Corte Suprema argentina ha confermato la messa sotto processo dell'ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner per l'accordo firmato dal suo governo con l'Iran riguardo all'inchiesta giudiziaria sull'attentato contro l'associazione ebraica Amia a Buenos Aires, nel 1994, nel quale persero la vita 85 persone.
Con voto unanime, i cinque magistrati dell'Alta Corte hanno respinto un ricorso presentato dagli avvocati di Kirchner, dopo che anche la Cassazione Federale aveva bocciato una loro richiesta, valutando che in assenza di una sentenza definitiva la Corte Suprema non deve intervenire nel caso.
Kirchner è imputata per occultamento di prove e abuso d'ufficio, insieme al suo ex capo dell'intelligence Oscar Parrilli e altri imputati, a causa del memorandum firmato nel gennaio di 2013 con il governo di Mahmud Ahmadinejad, in base al quale i dirigenti iraniani accusati di aver organizzato l'attentato contro l'Amia, insieme a Hezbollah, sarebbero stati interrogati dalla giustizia argentina in Iran.
L'accordo non fu mai applicato, giacché il Parlamento di Teheran non lo ratificò e fu dichiarato incostituzionale in Argentina, ma il pm incaricato dell'inchiesta sull'attentato contro l'Amia, Alberto Nisman, denunciò l'allora presidente Kirchner, sostenendo che lo aveva negoziato per garantire l'impunità agli imputati iraniani. Quattro giorni dopo la sua denuncia, Nisman fu trovato morto nel suo appartamento di Buenos Aires, ucciso da uno sparo alla testa, in circostanze che non sono mai state chiarite.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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