Aggiornato il 12 febbraio 2019 – Sono oltre 20 anni che Esther Kiobel si batte coraggiosamente contro la Shell, il gigante del petrolio, per ottenere giustizia per l’uccisione del marito, Barinem Kiobel, impiccato nel 1995 insieme a Ken Saro Wiwa e altri sette leader ogoni.
Barinem ha speso la vita per difendere i diritti della propria terra, l’Ogoniland, in Nigeria, devastata dalle perforazione petrolifere e saccheggiata delle sue risorse. Devastazione in cui la Shell ha più volte mostrato di essere complice.
La morte dell’uomo – avvenuta per opera della giunta militare nigeriana – ha rappresentato il culmine di una brutale campagna per ridurre al silenzio le proteste del Movimento (Mosop) per la sopravvivenza del popolo ogoni.
Barinem Kiobel è morto il 10 novembre 1995 insieme ad altri otto uomini in quello che è passato alla storia come il caso dei “nove Ogoni”. Le esecuzioni provocarono uno sconcerto mondiale.
“Provo ancora paura nel mio cuore per la morte di mio marito, ma ho bisogno di giustizia, per lui, e per la mia gente”, racconta la moglie in una toccante intervista video.
Il 12 febbraio Esther, insieme a Victoria Bera, Blessing Eawo e Charity Levula hanno portato in giudizio Shell di fronte al tribunale olandese per il ruolo svolto nell’arresto illegale, nell’imprigionamento e nell’impiccagione dei loro rispettivi mariti, al termine della brutale repressione nei confronti delle proteste degli ogoni contro il devastante inquinamento causato da Shell nella loro regione.
Stiamo sostenendo le ricorrenti e il loro team di avvocati e abbiamo documentato in modo indipendente il ruolo di Shell nelle uccisioni, negli stupri e nelle torture di cui si rese responsabile il governo nigeriano durante la repressione delle proteste.
Firma ora e fai sapere alla Shell che Esther non è sola.
amnesty.it