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16 settembre 2013
L'uragano Man-Ji sta attraversando il Paese portando con sé piogge torrenziali e venti fino a 160 chilometri orari. Il governo ha rafforzato l'unità di crisi e ordinato a migliaia di famiglie di abbandonare le proprie abitazioni. L'impianto nucleare colpito dal terremoto di due anni fa ha messo in atto misure straordinarie per eliminare l'acqua piovana che si è accumulata nella struttura.

Fukushima

A due anni e mezzo dal terremoto che devastò l’isola, torna ad alzarsi il livello di allerta in Giappone. Un potente tifone, il numero 18 denominato ‘Man-ji’, sta attraversando il Paese spostandosi da sud verso nord con un carico di piogge torrenziali “senza precedenti” e venti fino a 160 km/ora, avvicinandosi alla centrale nucleare di Fukushima. La Japan meteorological agency (Jma) ha lanciato un messaggio di “allerta speciale” in diverse zone dove si segnalano gravi danni ad abitazioni e infrastrutture, nonché casi di feriti e dispersi. Tra le aree più colpite la città di Kyoto, l’ex Capitale, dove circa 90mila famiglie sono state evacuate, per un totale di 400mila persone.

Il maltempo si sta caratterizzando come una vera emergenza nazionale: decine di treni sono stati soppressi (diversi tra quelli ad alta velocità shinkanzen, come le linee Tokaido e Joetsu), oltre 500 voli sono stata finora annullati, mentre “la pioggia senza precedenti” è il motivo di preoccupazione più grave. L’Agenzia meteo ha emesso un “avvertimento speciale” nelle tre prefetture de Giappone occidentale (Fukui, Kyoto e Shiga), particolarmente colpite. Le autorità locali hanno emesso nelle tre province (più quelle di Hyogo e Mie) l’ordine di evacuazione per un totale di quasi 400.000 residenti. A metà mattinata, risultavano almeno tre dispersi e almeno una trentina di feriti, in base agli aggiornamenti forniti dalla tv pubblica Nhk, che ha avviato una diretta sulla situazione. Secondo la Jma, le precipitazioni nelle 48 ore fino a lunedì mattina hanno raggiunto i circa 300 millimetri in alcune parti della città di Kyoto e della città di Otsu, superando la media mensile di settembre. In alcune aree delle prefetture di Mie e Nara sono caduti ben 500 mm di pioggia.

Il governo centrale ha rafforzato l’unità di crisi presso la residenza ufficiale del primo ministro sul passaggio del tifone n.18 che si è abbattuto poco prima delle 8 locali vicino a Toyohashi, nell’isola di Honshu, la stessa di Tokyo. Attualmente la perturbazione tra interessando il Giappone centrale e dovrebbe finire sul Pacifico questa notte, dopo un passaggio sulla centrale nucleare di Fukushima dove la Tepco, il gestore dell’impianto, ha messo in atto misure straordinarie per eliminare l’acqua piovana che si è accumulata nell’impianto. Le intense precipitazioni, fa sapere la società, hanno infatti causato “una rapida crescita del livello dell’acqua” in varie aree della centrale, dove vi sono serbatoi di stoccaggio dell’acqua altamente radioattiva.

L’Agenzia meteo ha emesso un “avvertimento speciale” nelle tre prefetture del Giappone occidentale (Fukui, Kyoto e Shiga) colpite dal passaggio del tifone numero 18. Le autorità locali hanno emesso nelle tre province (più quelle di Hyogo e Mie) l’ordine di evacuazione per un totale di quasi 400.000 residenti. A metà mattinata, risultavano almeno tre dispersi e almeno una trentina di feriti, in base agli aggiornamenti forniti dalla tv pubblica Nhk, che ha avviato una diretta sulla situazione. Secondo la Jma, le precipitazioni nelle 48 ore fino a questa mattina hanno raggiunto i circa 300 millimetri in alcune parti della città di Kyoto e della città di Otsu, superando la media mensile di settembre. In alcune aree delle prefetture di Mie e Nara sono caduti ben 500 mm di pioggia.

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