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di AMDuemila
A Reggio Calabria il processo "Ndrangheta stragista" si è concluso addensando serissima inquietudine su una stagione politico-criminale della nostra storia repubblicana davvero buia. La sentenza di oggi non solo rende giustizia per l'omicidio dei brigadieri dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo uccisi nei pressi dello svincolo di Scilla dell'allora autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria il 18 gennaio 1994, ma consegna un quadro preciso sulla strategia messa in atto da Mafia siciliana e Ndrangheta tesa a destabilizzare lo Stato democratico”. A scriverlo sulla propria pagina Facebook è il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, a commento della sentenza di condanna, giunta ieri pomeriggio, del processo ‘Ndrangheta stragista, contro i boss Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone. “Dopo la sentenza sulla Trattativa Stato-Mafia di Palermo - ha aggiunto - la sentenza odierna a Reggio Calabria pone ancora un ulteriore tassello alla ricerca di una verità che deve essere ancora completata. I fatti accaduti non possono e non devono essere consegnati all’archivio della memoria ma trovare una loro verità nelle aule dei tribunali che finalmente faccia luce sugli anni terribili delle stragi. Non è solo stata un’alleanza di mafie, ma ha avuto anche complicità istituzionali profonde. La verità deve continuare ad essere cercata e verificata”, ha concluso il senatore Morra.

Foto © Imagoeconomica