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screenshot articolo minacce maresca gratteri di matteodi Alessio Di Florio
Proseguono, come abbiamo già documentato, post e commenti vergognosi e squallidi contro i magistrati Gratteri, Maresca e Di Matteo. Post nei quali intervengono familiari di ‘ndranghetisti, si esalta la violenza delle rivolte di inizio marzo e si minacciano i magistrati e violenze pubbliche.

Fiumi di parole sono sgorgati dopo la puntata di Non è l’Arena, in cui sono intervenuti telefonicamente Nino Di Matteo e Alfonso Bonafede. È ormai caduta nel dimenticatoio mediatico la precedente puntata e gli interventi del giudice Catello Maresca e di Basentini, allora ancora a capo del DAP. Una puntata che non ha avuto molta attenzione o quasi. Perché i signori e le signore d’alto rango, di cui abbiamo già raccontato falsità e campagne di delegittimazioni contro chi è impegnato in prima linea contro le organizzazioni criminali, hanno scatenato le loro tastiere.

Personaggi che in un Paese normale sarebbero a dir poco improbabili come opinionisti e intellettuali, non avrebbero nessun credito popolare, personaggi passati in un secondo da un estremo all’altro dell’arco costituzionale, che hanno collezionato un fallimento editoriale dopo l’altro portandosi dietro anche gravissime vicende.

Ma loro hanno padroni forti dietro, industriali capaci di trafficare e fare affari con pezzi dello Stato o la criminalità organizzata nella stessa maniera. E dopo quella trasmissione televisiva sono arrivati, nella loro smania di attaccare sempre e comunque integerrimi e coraggiosi uomini delle istituzioni, a definire «aggressione» l’argomentare pacato e documentato del dottor Maresca. 

Il 17 aprile scorso abbiamo documentato l’esistenza di gruppi e pagine facebook apparentemente dedicati ai diritti dei detenuti dove vengono, in realtà, vomitati insultati e minacce di ogni genere contro i giudici impegnati contro le mafie. Dopo la pubblicazione questi alcuni commenti di un personaggio che oltre ad insultare Gratteri si è vantato di essere amico stretto di persone coinvolte pesantemente nelle sue inchieste contro la ‘ndrangheta «Lui ci convive con ndrangheta e con la masso mafia»  «combatti puru i poveri» «e diventato ghesterismo una fogna» «non combatte i colletti grigi politici e massoni perche se no lo mandano a fare fotocopie a roma come hanno fatto con di matteo».

I gruppi da noi documentati e denunciati in quell’articolo in queste settimane non si sono mai fermati. Nell’immagine di quest’articolo riportiamo, dopo aver tolto i nomi delle persone, delle pagine e dei gruppi per non regalare loro visibilità, alcuni dei post che riportiamo integralmente (errori compresi) in quest’articolo. Tra i post alcuni anche contro gli «infami», il termine con cui i mafiosi chiamano con disprezzo i collaboratori di giustizia.  

Dopo l’intervento nella trasmissione di Giletti del giudice Maresca il 26 aprile, questi alcuni commenti: «A schifezza dei giudici» «Siete prima voi la mafia giudici e avocatiiii» «Se fossi in te maresca me ne scapperei più lontano che potessi ….».

Il giudice Nicola Gratteri è sempre il loro maggior bersaglio, post in cui vengono vomitati insulti e minacce di ogni tipo oltre a descrivere le sue inchieste come persecuzioni contro i calabresi, su una pagina facebook quotidianamente concentrata ad attaccarlo ed insultarlo in un recente post si legge che le persone come Gratteri «la storia li ha visti perire della loro stessa malvagità, della loro ingordigia di gloria e di vile denaro», tra i commenti al post un’immagine con la quale viene insultato come sterco, chi invoca persone sopra di lui che gli siano contro per «punirlo», che non «si puo credere ad un essere che arresta le persone solo per arrivare al potere» e per «frutto della sua immaginazione» e insultato come «la vergogna delle vergogne». Tra i commenti su pagine e gruppi facebook da noi monitorati è comparso persino quello di una persona la cui famiglia è stata coinvolta nelle inchieste contro la ‘ndrangheta che ha scritto «purtroppo il signor gratteri è stata anche la nostra rovina», «mio marito è detenuto, l’hanno arrestato insieme» ed elenca praticamente quasi tutta la famiglia «mettendogli il 416, basato sulle sue menzogne».

In alcuni commenti ci si schiera apertamente a favore delle mafie contro lo Stato, c’è chi è arrivata a scrivere «Sono una rivoluzionista di parte voglio la giustizia ovunque come la vorrebbe un mafioso giusto. Sono contro uno stato corrotto e ingiusto» e un’altra «Io in prima persona come stato preferisco la Mafia proprio perché fa le cose giuste…..». 

Frasi contenenti anche pesanti minacce di morte («ora lui deve stare attento con tutti questi mafioso che sono usciti non l Mazzano prima di aprire i carceri e si toglie dal cazzo anche lui»  e un’altra «lui parla e un morto che cammina») contro Gratteri, al commento «Avarissi u schiatti!!» l’admin di una pagina risponde di stare attenta a quel che scrive «altrimenti diranno che subisce minacce e farà sempre la figura della vittima e del martire mentre è carnefice diabolico». Questi altri commenti contro Nicola Gratteri. 

«Si ingrassano come i maiali alle spalle di chi per vivacchiare commette qualche sciocchezza», «la verita’ e’ che fanno un abuso continuo e quotidiano della giustizia senza che nessuno li punisca», «hanno rovinato migliaia di famiglie mettendo il marchio a povera gente innocenti spero che si arrivi sempre alla verità è alle manipolazione di chi ha potere», «cani randagi che vanno rinchiusi in un canile», «Sono persone assatanati devono fare del male per stare bene ma Dio li punirà con la loro stessa malvagità», «la sete di vendetta, e di potere, in queste persone», «Gratteri non dovresti insegnare neanche alle galline perché loro sono molto più intelligenti di te ma io vorrei capire chi gli dà tutta sta confidenza per andare in un’aula dell’università a raccontare cazzate», «Ancora dice solo stronzate non è contento degli sbagli! E poi si lamenta che sui social lo insultano noi??? Ho lui ai cittadini che buttano sangue x un pezzo di pane», «Lui fa solo abusi di potere per fare carriera le persone per lui sono solo numeri altro niente dove passai fa solo danni», «Sempre lui parla il pagliaccio da circo che a rovinato tutta la Calabria e lo anno lasciato fare sto pagliaccio», «una persona schifosa», «Sei un fallito e pagliaccio», «Solo un pagliaccio di circo sei che si diverte a giocare con le vite delle persone…..senza parole con te solo parolacce….», «Tutti i soldi usati per la scorta, tutti soldi usati per proteggere assassini che poi non si vogliono fare il carcere e ci mandano altri al loro posto!!! anche con accuse false o scritte da qualcun altro …usateli per aiutare i giovani così non ci saranno più ragazzi che vanno a rubare per fame», «Questo essere suicidi deve fare la peggiore morte e la sua famiglia deve soffrire le pene dell inferno Mostro shifoso attore di merda», «PEZZO DI MERDA», «liberi di massacrare calabresi solo perché tali. Il super clan delle toghe», «Tutto ciò fa schifo», «Gratteri andrebbe allontanato dalla Calabria per incompatibilità ambientale. Si allontanato, si permette il lusso di pseudo interpretare nembo kid dal suo personale parco, attaccando sistematicamente l’intera Calabria perché a suo giustizialista giudizio è solo mafia», «Il signor Gratteri non si rende conto del disagio che ha creato a tante famiglie facendo gli arresti dell’IGNORANZA…persone che hanno sempre lavorato onestamente e con sacrifici».

Nino Di Matteo è un altro bersaglio, questi i commenti contro di lui. «Uno come Di Matteo che può incantare le scimmie con storie di pizzini siciliani e verità sulle stragi di mafia…», «de matteo di fatto è pericoloso», «il problema più grosso che nessuno lo ferma a questo pagliaccio da circo».

Nelle ultime due settimane molti anche gli insulti e le minacce contro il ministro Bonafede. «No questo ed meglio togliere la vita questo ed un razzista buona fede del cazzo dove vai vai vieni ammazzato guardati le spalle cornuto di merda per me già sei morto e seppellito», «ti faremo la pelle», «ora hai rotto la palle ragazzi questo la deve smettere», «buttarlo nel fuoco una botta secche deve fare», «crepa merda», «Ma quale regole guerra aperta il 30 maggio sotto il palazzo Chigi Roma», «e ti farei morire di fame e ti farei desiderare di vedere la tua famiglia vediamo come ti senti. Ti butterei in una babbia di leoni e ti farei sbranare così e sicuro che ti togli dalle scatole», «il problema è che a questi del governo il virus non è arrivato a nessun non e morto nemmeno uno di questi schifosi».

Alcuni dei partecipanti a questi gruppi ha così commentato l’inchiesta in cui i giornalisti Nello Trocchia e Antonio Crispino hanno documentato la violenza delle rivolte di inizio marzo: «per una volta i ruoli si sono invertiti hanno provato la paura che fanno provare loro a molti detenuti quando li massacrano», «Fate bene sequestrate i penitenziari dobbiamo agire e subito», «Cuesto, non e essere violenti, o criminali, no. cuesto! E diritto di vivere».

In foto: gli screenshot a cui si fa riferimento nell'articolo

Tratto da: wordnews.it

Alla luce dalle vili minacce nei confronti dei magistrati Catello Maresca, Nicola Gratteri e Nino Di Matteo, la redazione di ANTIMAFIADuemila esprime la propria solidarietà e vicinanza in attesa che le autorità preposte facciano chiarezza su quanto accaduto.

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