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Tra loro l'ex sindaco Cono Salpietro e il fratello Carmelo
di AMDuemila

Si è chiuso definitivamente il processo scaturito dall'inchiesta "Eolo", che nell'ottobre 2010 aveva portato all'arresto dell'allora sindaco di Racuja, Cono Salpietro Damiano, per presunti illeciti nella gestione degli appalti per la realizzazione dl paro eolico nel cuore dei Nebrodi.
La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato, dichiarandolo inammissibile, il ricorso del procuratore generale della Repubblica di Messina, confermando così in toto la sentenza della Corte d'Appello messinese che, nel dicembre 2018, aveva assolto perché il fatto non sussiste i nove imputati.
Oltre all'ex sindaco di Raccuja erano accusati anche il fratello, Carmelo Salpitro Damiano e gli imprenditori Giuseppe e Calogero Astone, Michele Tripoli, Leo Palazzolo, Calogero Manera, Leo Tripoli e Riccardo Palazzolo.
La sentenza d'appello, impugna dalla Procura in Fort di Cassazione con la richiesta di annullamento con rinvio, aveva riformato quella del Tribunale di Patti che, nel 2016, avvenuto condannato gli imputati (le pene variavano dai quatto ai due anni) e portato alla confisca delle quote delle società interessate (confisca revocata in appello).

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