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di AMDuemila
Sensibilmente sfoltite in secondo grado le condanne complessive degli imputati del processo scaturito dall'inchiesta “Kyterion II” del 2016 che ha decapitato il clan Grande Aracri di Cutro e gli affari illeciti nel Nord Italia. L’avvocato Rocco Corda, il dipendente comunale di Cutro Alfonso Salerno e l'imprenditore Salvatore Scarpino (questi ultimi due condannati in primo grado a 10 anni) sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta da Loredana De Franco (a latere Giancarlo Bianchi e Adriana Pezzo), con la formula “perché il fatto non sussiste”. I giudici d'appello hanno poi fatto cadere l'accusa di associazione mafiosa nei confronti di Antonio, Carmine e Giuseppe Riillo rideterminando la loro condanna, per l'accusa di estorsione, in otto anni di reclusione più quattromila euro di multa ciascuno. Corda in particolare era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto ritenuto intermediario del boss Nicolino Grande Aracri. Il professionista, in primo grado, era stato invece condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere. Per il resto confermata la sentenza di primo grado. Sono stati così inflitti 12 anni a Santo Maesano, 7 anni ad Albano Mannolo, Leonardo Mannolo; 15 anni a Vito Martino e 16 anni a Domenico Reillo. La Corte d'Appello ha infine condannato gli imputati a rifondere le spese per la costituzione di parte civile all'associazione “Libera”.