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di Ambra Drago
Era il 16 luglio, appena due mesi fa quando Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ucciso da Cosa nostra insieme ai suoi agenti di scorta in via d'Amelio, inviava una lettera al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, il senatore Nicola Morra per chiedere verità ma soprattutto che venga fuori l'Agenda Rossa. E sempre quel giorno erano stati decretati gli atti dal 1962 al 2001. Riecheggiano nelle nostre menti le parole di Paolo Borsellino, le stesse parole che i giornalisti hanno riportato il giorno stesso su tutti quotidiani cartacei e nelle testate online. Abbiamo chiesto al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, presente a Palermo nell'ICS "Padre Pino Puglisi" se per caso il processo di togliere il segreto da alcuni atti fondamentali per la storia di questo Paese si sia fermato.
La risposta è stata sicura e lapidaria nel voler portare avanti il progetto.
“L’attività dei palazzi - ha esordito Nicola Morra - si sono bloccate per un agosto surreale ed eccentrico. Adesso dovendo sostituire un membro della Commissione, perché come voi sapete Teresa Bellanova, membro del Pd ne faceva parte, tutto deve tornare perfetto ci vuole del tempo. Ci sarà il massimo impegno nell’andare avanti con la "desecretazione" degli atti diamoci tempo fino a febbraio. Le posso garantire che non ci siamo fermati”.

siciliaunonews.com

Foto © Imagoeconomica

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