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di AMDuemila
Lucio Lutri, il funzionario del dipartimento regionale all'Energia, stamattina è stato interrogato dal gip di Palermo, Maria Cristina Sala. Dopo aver risposto alle prime domande del giudice, nel momento in cui gli è stato chiesto dei "contatti" con magistrati o funzionari della Dia è piombato nel silenzio più assoluto dedicando di avvalersi della facoltà di non rispondere.
L'uomo è tra le persone arrestate dal Ros, assieme ad altri accusati di Mafia e ritenuti appartenenti alla cosca di Licata (Ag), nell'ambito dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo con il Procuratore capo Francesco Lo Voi, l'aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Claudio Camilleri, Alessia Sinatra e Calogero Ferrara.
Lutri - che è stato maestro venerabile della loggia "Pensiero e azione" di Palermo - secondo i pm "ha sistematicamente messo a disposizione della consorteria mafiosa la privilegiata rete di rapporti intrattenuti con altri massoni professionisti ed esponenti delle istituzioni". Il funzionario della Regione è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ed è difeso dall'avvocato Salvino Pantuso. Nel corso delle perquisizioni eseguite nell'abitazione e nell'ufficio regionale sono stati sequestrati documenti e hard disk contenenti listi di nomi - "diverse centinaia" - su cui ora si concentrano le attività di indagine. L'accusa ha chiesto la convalida del fermo e delle misure cautelari. Il gip si è riservato la decisione che dovrà arrivare entro domani.

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