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"La notizia del riconoscimento, nell'ambito del processo 'Montagna', della condanna degli imputati a risarcire Ignazio Cutrò dimostra, senza dubbio alcuno, che la minaccia di ritorsioni da parte della mafia nei suoi confronti è attuale e concreta. È giunto il momento che la Commissione Centrale, il Servizio Centrale di Protezione, la Prefettura di Agrigento e la Procura di Palermo prendano atto che il testimone di giustizia Ignazio Cutrò è in pericolo di vita e pertanto va assicurato a lui e alla sua famiglia la protezione reinserendolo nello speciale programma di protezione". Con queste parole Piera Aiello, testimone di giustizia e deputata del M5s, è intervenuta su Facebook commentando la notizia delle condanne al processo Montagna, al risarcimento nei confronti dell'imprenditore di Bivona. "Le istituzioni ora non possono più far finta di nulla e riconoscano, con onestà intellettuale, che sulla vicenda di Cutrò sono stati commessi grossolani errori. - ha proseguito - La famiglia Cutrò deve essere protetta! Come deputata della Repubblica e coordinatrice del Comitato X di Inchiesta sui testimoni di giustizia non lascerò che su questa vicenda cali il silenzio. Utilizzerò tutti gli strumenti parlamentari a mia disposizione perché si ponga fine a questa ingiustizia e si tuteli la vita di chi coraggiosamente ha sfidato Cosa Nostra".

In foto: Palermo. Ignazio Cutrò, Piera Aiello e Gianfranco Franciosi sul palco di via d'Amelio il 19 luglio 2019 in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta © Our Voice