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di AMDuemila
Con l'esame di altri tre testi e l'ammissione di documenti, si è chiusa l'istruttoria del processo, che si celebra con il rito abbreviato a Caltanissetta, nei confronti dell'ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante e di altri cinque imputati.
Sono stati chiamati a testimoniare il capo della Squadra mobile nissena Marzia Giustolisi che ha indagato sul "sistema Montante", il questore di Palermo Renato Cortese e Raffaele Grassi, entrambi membri della scala gerarchica che cominciava direttamente con il capo della polizia. Uno degli imputati, Andrea Grassi, era un uomo ai tempi allo Sco, adesso questore di Vibo Valentia. Difeso dagli avvocati Placanica e Walter Tesauro, è accusato di aver fatto pervenire notizie riservate a Montante attraverso l'intermediazione di Andrea Cavacece, capo reparto Aisi, e del generale Arturo Esposito. Nel corso dell'udienza di ieri è stata cristallizzata la notizia, già agli atti, che in un dato momento la Procura ha dato una direttiva alla Squadra Mobile di non passare notizie agli organi interni superiori, ovvero allo Sco.
A partire dalla prossima udienza, fissata per il 9 aprile, inizierà la requisitoria dei Pm che si protrarrà per sei udienze. La posizione di Montante verrà affrontata dal pm Stefano Luciani il 18 e 23 aprile. Poi la parola passerà alle parti civili e al collegio difensivo. Salvo legittimi impedimenti, il processo dovrebbe concludersi il 10 maggio. Nel corso del dibattimento, su richiesta del Gup Graziella Luparello, si è svolto anche l'esame di Alfonso Cicero, ex presidente dell'Irsap Sicilia (l'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive), assistito dall'avvocato Annalisa Petitto. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla rivelazione di notizie coperte dal segreto d'ufficio, al favoreggiamento.

Foto © Imagoeconomica

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