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berlusconi silvio c imagoeconomica 1Gip, ok istanza pm. Cadono accuse frode fiscale e appropriazione
Milano. Il gip di Milano Maria Vicidomini, come richiesto dai pm Giordano Baggio e Mauro Clerici, ha archiviato le accuse di frode fiscale e appropriazione indebita che erano state contestate a Silvio Berlusconi in uno stralcio di un'inchiesta nella quale Fulvio Pravadelli, ex ad ed ex vicepresidente di Publitalia, concessionaria di pubblicità del gruppo Mediaset, ha già patteggiato un anno. L'archiviazione riguarda anche Giuliano Adreani, ex presidente di Publitalia. I pm, infatti, avevano chiuso nel gennaio 2017 una nuova tranche di indagini sul 'caso Publitalia' contestando all'ex premier di aver "assicurato" la "corresponsione da parte di Publitalia" di "un vitalizio" per un totale di oltre 12 milioni di euro a due suoi amici di vecchia data, Alberto Bianchi, 81 anni e amministratore di New Pubbligest, società di intermediazione pubblicitaria, e Romano Luzi, titolare di un'altra società.
Nel luglio 2016, intanto, era stato chiuso il filone principale dell'inchiesta a carico dell'ex ad di Publitalia Fulvio Pravadelli (che ha poi patteggiato un anno) e altre sette persone, tra cui Bianchi (per lui e altri è ancora in corso il processo).
Secondo l'ipotesi della Procura, Publitalia, tra il 2008 e il 2013 e con il via libera di Pravadelli, avrebbe pagato, con un meccanismo di false fatture emesse dalla società di Bianchi, provvigioni per operazioni inesistenti a quest'ultimo, che solo formalmente svolgeva l'attività di promotore di spazi pubblicitari. Berlusconi, finito indagato in qualità di "fondatore del gruppo Fininvest" per fatti tra il 2009 e il 2013, nell'ipotesi iniziale dei pm avrebbe "determinato" Pravadelli per far ottenere il pagamento di oltre 6,6 milioni di euro a Bianchi e di circa 5,8 milioni a Luzi. Berlusconi "era la mia pensione", aveva detto, in sostanza, Bianchi agli inquirenti.
Nell'inchiesta era stato anche ricostruito che l'unico motivo per cui i soldi uscivano dalle casse di Publitalia, attraverso le false fatturazioni, e arrivavano a Bianchi e Luzi era il fatto che i due erano amici del leader di FI. Lo stesso Pravadelli, secondo i pm, era a conoscenza della fuoriuscita di denaro verso i due, anche se non avrebbe ottenuto alcun vantaggio diretto da questa situazione. In questo quadro, tuttavia, secondo i pm, è mancata la prova diretta che Berlusconi fosse intervenuto su Pravadelli, affinché Publitalia pagasse Bianchi e Luzi e l'accusa, a detta della stessa Procura, non avrebbe, dunque, retto in un processo. Da qui la richiesta di archiviazione accolta dal gip a fine luglio scorso, ma con deposito telematico della decisione soltanto oggi.

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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