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aula tribunale4Firenze. Il pm Giuseppina Mione della Dda di Firenze ha chiuso l'inchiesta per bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di società commerciali e truffa relativa al bar Curtatone di Firenze. Sono stati indagati e rischiano di andare a processo, i fratelli Giovanni e Renato Sutera con altri soggetti ritenuti loro prestanome, Luigi Morelli, Elton Hoxha, Annunziata Rizzo, Giuseppe Ferrigno. Tra le accuse c'è quella di aver nascosto l'effettiva riconducibilità della titolarità del bar a Renato Sutera e Giovanni Sutera assegnando agli altri indagati in modo fittizio le quote di società cui veniva passato il controllo del locale. Alcune di queste sono fallite con pregiudizio dei diritti dei creditori, mentre un'altra società, 'pulita' dai debiti della bancarotta, era stata costituita con l'obiettivo di vendere il bar.
Attualmente il Curtatone è sotto sequestro preventivo e viene gestito da un amministratore giudiziario. L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato ai Sutera nei penitenziari di Prato e di Bologna dove sono ristretti per l'inchiesta di droga con coltivazione di marijuana in Spagna. Un'inchiesta parallela a quella per bancarotta e condotta sempre dal pm Mione. Giovanni Sutera deve scontare un ergastolo per il rapimento e l'omicidio della 17enne Graziella Campagna, commessa di una lavanderia di Villafranca Tirrena (Messina), uccisa il 12 dicembre 1985 perché aveva scoperto da una agenda smarrita tra gli abiti di un cliente l'identità di Gerlando Alberti, boss di mafia di cui Sutera era braccio destro. Giovanni Sutera inoltre il 4 maggio 1982 partecipò a Firenze alla rapina in cui i banditi uccisero l'orefice Vittorio Grassi. Fuori dal carcere Giovanni Sutera gestiva il bar con il fratello Renato. Il 27 marzo scorso vennero arrestati.

ANSA

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