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La Cassazione annulla l’ordinanza di custodia che prevede gli arresti domiciliari per l’imprenditore Alfredo Romeo, rinviando gli atti al Tribunale del Riesame che rivaluterà il provvedimento preso nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli.
«La Cassazione ha messo con evidenza in discussione l’assetto dell’impianto accusatorio costruito su una figura immaginaria dell’imputato del tutto alterata rispetto alla realtà dei fatti - commentano i legali dell’imprenditore, Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge, Giovanni Battista Vignola - al punto da chiedere quei passi restrittivi che la Corte ha poi bocciato, ma che hanno creato nel frattempo danni inenarrabili alle aziende dell’avvocato Romeo». L’imprenditore, già a processo per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip di Roma, era stato arrestato l’8 novembre scorso con le accuse di corruzione e frode nell’ambito di un’indagine dei carabinieri e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, legata a presunti appalti truccati nell’ospedale Cardarelli e in altre strutture. Gli indagati sono 16. Le accuse, a seconda delle posizioni, andavano dalla corruzione, all’abuso d’ufficio e frode.

La Stampa

Foto © Ansa

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