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Inchiesta derivati

robledo alfredo c ansa

L’ex procuratore aggiunto di Milano e attuale procuratore aggiunto di Torino prosciolto al termine dell’udienza preliminare a Brescia assieme a Piero Canevelli e Federica Gabrielli

L’ex procuratore aggiunto di Milano e attuale procuratore aggiunto di Torino è stato prosciolto al termine dell’udienza preliminare dall’accusa di abuso di ufficio a Brescia assieme a Piero Canevelli e Federica Gabrielli, custodi giudiziari del milione di euro sequestrato nel corso dell’ inchiesta sui derivati. Lo ha deciso il gup di Brescia Paolo Mainardi usando la formula del `fatto non sussiste´. Per la vicenda, Robledo era stato denunciato dall’ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati nell’ambito dello scontro in Procura. Robledo, che nella scorsa udienza ha reso dichiarazioni spontanee e ha depositato al gup una memoria, secondo l’accusa formulata dal pm di Brescia Erica Battaglia, nel 2009 ha nominato tre custodi giudiziari (uno è stato archiviato per prescrizione) dei 92 milioni di euro sequestrati alle quattro banche estere indagate per truffa nei confronti del Comune di Milano per il caso dei derivati. L’importo era stato depositato sui conti di due istituti brianzoli, la Banca di credito cooperativo di Carate Brianza (nata nel 1903) e quella di Barlassina (1953), con la custodia dei tre professionisti destinati, poi, a vedersi versare dalla Procura milanese il relativo compenso.

Stando all’inchiesta bresciana e alla denuncia di Bruti, la somma sotto sequestro avrebbe dovuto finire nel Fondo Unico Giustizia (emanazione di Equitalia), dove dal gennaio 2009 è per legge obbligatorio depositare tutto ciò che viene sequestrato dall’autorità giudiziaria. Sulla vicenda era aperto anche un procedimento disciplinare che è stato poi archiviato dal pg della cassazione il quale aveva stabilito che negli atti di Robledo non si era verificata alcuna violazione di legge. Nel febbraio 2015 Robledo era stato trasferito a Torino, prima con funzioni di giudice poi di nuovo come procuratore aggiunto, dal Csm per il presunto «scambio di favori» che avrebbe avuto con l’avvocato della Lega Nord Domenico Aiello. La vicenda della presunta truffa alla banche si chiuse, dopo le condanne in primo grado, con l’assoluzione di tutti gli imputati, comprese le banche estere, in appello. In base a un accordo extragiudiziale, il Comune aveva comunque incassato 455 milioni da Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan.

milano.corriere.it

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