Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

maniaci ingroia adndi Silvia Buffa
Quella di questa mattina davanti alla gup Gabriella Natale per decidere sul rinvio a giudizio del direttore di Telejato si è trasformata in un'udienza a porte chiuse. L' aula infatti, tra imputati, avvocati e stampa, era stracolma. Ingroia: «Il processo deve svolgersi a porte aperte e va separato da quello contro i presunti mafiosi»

«Che schifo trovarsi insieme ai mafiosi di cui ho parlato, contro cui ho puntato il dito e ho chiamato pezzi di merda». Si è trasformata in un'udienza a porte chiuse quella di questa mattina davanti alla gup Gabriella Natale per decidere sul rinvio a giudizio di Pino Maniaci, direttore di Telejato. L' aula infatti, tra imputati, avvocati e stampa, era particolarmente gremita. Nulla di fatto, però. Rinviata per un difetto di notifica a Vito Spina, attuale vice sindaco di Borgetto. Si conclude così la prima, breve, puntata, della vicenda processuale di Pino Maniaci, con il giornalista accusato di estorsione, ma senza l'aggravante del metodo mafioso, in una piccola aula stracolma insieme a 12 presunti esponenti della famiglia mafiosa di Borgetto e della Cosa nostra del Partinicese.

Da par loro i legali di Maniaci: Antonino Ingroia e Bartolo Parrino, chiedono che il processo si tenga a porte aperte e che venga separato da quello contro i mafiosi, dato che nel suo caso non c'è nessun tipo di legame con l'organizzazione criminale di Cosa nostra. «È innaturale - dice Ingroia - che un processo con una tale attenzione dell'opinione pubblica nazionale e internazionale, con molte persone offese e associazioni che chiedono di costituirsi parte civile, si svolga totalmente a porte chiuse». Non solo, l'avvocato contesta anche le modalità in cui il procedimento viene celebrato: «La seconda cosa innaturale è che Maniaci debba essere processato insieme  ai mafiosi che lui ha sempre combattuto».

«Altra questione sono poi i reati che gli sono contestati dei quali poi discuteremo - conclude il legale - ma è la stessa Procura nell'accusa a dire che non c'è nessuna connessione mafiosa. Si tratta di una piccolissima estorsione, a nostro avviso infondata. Perché devono essere processati insieme? Pino Maniaci che fra l'altro tutt'ora è sottoposto a tutela dei carabinieri perché a rischio di ritorsioni da parte di Cosa nostra».

Tratto da: palermo.meridionews.it

Foto © Adnkronos

ARTICOLI CORRELATI

Pino Maniaci: "Hanno voluto infangarmi per fermare le mie battaglie per la legalità"

Maniaci e l'accusa di estorsione, ecco le intercettazioni - Video

Salvatore Borsellino: "Maniaci indagato, sono profondamente scosso"

I pennacchi di Pino
di Claudio Fava

Estorsioni: Ingroia, Maniaci già crocifisso da media

Ingroia: ''Maniaci non ha mai ammorbidito la linea, può spiegare tutto''

Pino fai un passo indietro. TeleJato non deve finire così
di Pietro Orsatti

Mafia: Teresi, non ci serve antimafia alla Maniaci

Mafia: Pm Caltanissetta, indagini Saguto non nate da Maniaci

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos