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grillo beppe c ansaLa proposta di legge dei Cinquestelle ricomincerà il suo iter: ok dell'Aula con 109 voti di scarto (praticamente la maggioranza). Grillo sulle tribune di Montecitorio. Rosato (Pd) lo attacca: "Vada in Campidoglio". Lui gli replica sarcastico: "Bravo!". Il M5s davanti all'ingresso del Parlamento con 200 simpatizzanti: "Vergogna, buffoni". Di Maio: "Renzi è latitante". I democratici: "Volevamo un lavoro serio, voi urlate e basta"

Come da copione, la proposta di legge M5s per dimezzare gli stipendi degli onorevoli a 5mila euro lordi al mese (e non netti) se ne torna da dove era venuta: nei cassetti della commissione. La maggioranza della Camera con 109 voti di scarto ha decretato che non è tempo per gli onorevoli, che hanno solo lo stipendio più alto d’Europa, di risparmiare sulle loro indennità. “Sono come vacche autonominatesi sacre”, ha scritto sul blog Beppe Grillo che ha seguito tutto il dibattito dalla tribuna. “Il Pd tradisce la carta e il mandato degli elettori”. Il provvedimento è arrivato in Aula a Montecitorio solo ieri e le intenzioni di affossarlo erano apparse chiare fin dall’inizio: “Farsa”, “demagogia”, “tagliateveli voi”, alcune delle argomentazioni più riuscite dei colleghi democratici. Chi ha risposto nel merito ha proposto o “di alzare le indennità” (come ha avuto il coraggio di fare oggi l’ex leghista Marcolin) o di calcolarle in base al reddito pregresso (vedi la genialata di ieri di Brunetta e del viceministro dell’Economia Enrico Zanetti). L’onere di chiedere il ritorno in commissione è spettato al capogruppo di Centro Democratico Lorenzo Dellai che ha messo in guardia i colleghi con toni a dir poco apocalittici: “Non vogliamo concorrere a far deragliare né la vicenda referendaria, né la politica sugli scogli di una spirale di populismo”. Tra i gruppi che hanno votato contro non solo il M5s, ma anche Sinistra Italiana, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Davanti a Montecitorio circa 200 attivisti hanno organizzato un sit-in per fare pressioni sul Pd e far approvare il testo dei deputati grillini. “Vergogna, vergogna” hanno gridato i simpatizzanti M5s quando l’esito del voto è stato comunicato in piazza da Alessandro Di Battista: “Siamo indignati da questa gentaglia pronta a intervenire sulla carne viva dei cittadini ma non si taglia nemmeno un euro quando riguarda i loro stipendi”. “Siamo Davide contro Golia - ha aggiunto Di Battista - ma non molleremo di un centimetro! Viva la Repubblica, viva la sovranità popolare”. La piazza ha risposto urlando “Onestà, onestà”. In piazza è stato srotolato anche uno striscione, tenuto dai parlamentari M5s davanti all’ingresso della Camera dei deputati: “Tagliatevi lo stipendio la vera riforma è questa”. “Gli italiani non ci hanno mai sperato, forse ci abbiamo sperato più noi…”, ha commentato Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera. “Renzi presenta in tv gli emendamenti ma in parlamento è latitante”. Ispirati dall’assenza del capo del governo i Cinquestelle hanno rilanciato l’hashtag #RenziNonNasconderti.

La campagna per la riduzione degli stipendi è uno dei pilastri del programma del Movimento 5 stelle, tanto che da giorni Grillo e i suoi hanno rilanciato l’appuntamento davanti al Parlamento. Il leader per l’occasione è anche arrivato nella Capitale e per tutta la mattinata ha scelto le provocazioni invece degli attacchi: “Non ci credo che il Pd non vota la nostra proposta per la riduzione degli stipendi. Pensate il Papa come sarebbe contento” aveva detto prima del voto. “Oggi è il pace e bene day” aveva aggiunto. “Pensate come sarebbe contento il Papa”. Il testo infatti ieri a sorpresa ha strappato anche il sostegno del presidente della Cei Angelo Bagnasco che ha detto “il taglio sarebbe un segnale positivo”.

Gli stipendi dei parlamentari italiani sono i più alti d’Europa
 A fare i conti in tasca ai parlamentari questa volta è anche il Codacons che cita le già tristemente note classifiche degli stipendi dei parlamentari in Europa e in cui l’Italia è sempre prima. Secondo l’Associazione dei consumatori Codaconsun onorevole italiano guadagna in media sei volte e mezzo più di un elettore e porta a casa uno stipendio lordo mensile tra indennità parlamentare, diaria e rimborso di trasporto, che supera i 16.000 euro: 60% in più rispetto alle media Ue. Senza considerare i vitalizi: il triplo che nel resto d’Europa”. Basta fare un rapido confronto, ha aggiunto il Codaconse la differenza emerge subito: prendiamo per esempio la Spagna, dove i 350 membri del ”Congreso de los diputatos” hanno un’indennità mensile lorda di 2.813 euro. O in Gran Bretagna, dove i 650 membri della “House of Commons” hanno un’indennità mensile lorda di 6.350 euro. Oppure ancora il Parlamento Europeo, i cui 736 deputati hanno un’indennità netta di 6.200 euro. La differenza è lampante e notevole”. “I soldi dei cittadini italiani vanno spesi bene. Ingiustificabile - sottolinea il Codacons - una differenza così netta tra gli stipendi dei parlamentari italiani e quelli di tutta Europa. Soprattutto in questo difficile periodo economico - sociale è necessario risparmiare su tutto e destinare le risorse dove davvero c’è bisogno”.

Rosato in Aula: “Grillo vada al Campidoglio”. Il leader M5s: “Bravo!”
Grillo ha seguito tutta la seduta dalle tribune di Montecitorio, “per vedere che effetto fanno” ha detto. E la sua presenza non passa inosservata tanto che il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, lo cita in un passaggio del suo discorso: “Noi abbiamo adattato la nostra agenda a Grillo” ha detto riferendosi anche all’ordine dei lavori dell’assemblea che è stato invertito proprio per decidere sul ritorno in commissione. “Ma vada anche al Campidoglio a parlare di consulenze e di costi inutili. Bisogna saper governare ed essere onesti con i propri elettori”. Parole che dagli scranni M5S sono accolte con un applauso ironico mentre Grillo, dal loggione, ha applaudito e ha urlato sarcastico: “Bravo, bravo!”.

Il Pd: “Volevamo fare un lavoro serio, voi urlate e basta”
Quanto la questione fosse comunque delicata per il Pd, lo dimostra che a parlare sia stato il capogruppo democratico Ettore Rosato. “La politica - aveva detto Rosato – deve tornare ad avere credibilità e non la ritrova dicendo che prende meno soldi puntando allo zero ma quando diventa efficiente. Noi proviamo a farlo”. Spiega il capogruppo democratico che “abbiamo provato a fare un lavoro serio comune in commissione, abbiamo chiesto lo stesso trattamento dei parlamentari europei ma a loro non interessava venire in Aula per una legge che mettesse ordine e tagliasse i costi ma tagliasse semplicemente gli stipendi. Per dire che un parlamentare dovesse prendere la metà della Muraro. E’ il loro metro”. Rosato ha rivendicato “la credibilità di chi hacancellato 468 milioni di rimborsi all’anno ai partiti, 300 milioni della Camera. Ma voi non volete discutere veramente - ha proseguito rivolto ai colleghi dei Cinquestelle - A voi fa comodo questo sistema: quando le cose non funzionano e si può urlare vi sta bene e poi questo sistema nella opacità alla fine fa sì che i parlamentari del Pd prendono lo stesso stipendio di M5S. Voi i soldi non li tenete ai partiti e dove li conservate non lo sappiamo”.

Tratto da: Il Fatto Quotidiano

Foto © ANSA

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