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In manette Emilio Colantuoni, 55 anni, che uccise l'uomo nel 2012
I carabinieri del nucleo investigativo di Monza hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Monza nei confronti di Emilio Colantuoni, 55enne di Paullo (Milano), per l'omicidio di Giuseppe Nista, un 44enne di Melzo (Milano), avvenuto il 10 maggio 2012, a Vimodrone, quando la vittima, alla guida della propria vettura, era stata raggiunta dai colpi d'arma da fuoco esplosi da un assassino poi allontanatosi in scooter.
La vittima, Giuseppe Nista, era il fratello del boss della ndrangheta Domenico Nista, che con la sua collaborazione con la giustizia ha permesso di fare luce sulle "locali" dell'hinterland di Milano e sul traffico di droga che ruota attorno al capoluogo lombardo. Giuseppe Nista, titolare di uno sfasciacarrozze a Segrate, è stato ucciso poco dopo le 8 del mattino mentre stava passando in auto per  via dei Mille a Vimodrone. Due persone a bordo di uno scooter lo hanno affiancato e lo hanno freddato con tre colpi calibro 7 e 65. Tutto in una manciata di secondi, poi sono scappati senza lasciare tracce. Inutile la corsa al Policlinico, dove Nista è morto poco dopo il suo arrivo. Il fratello della vittima, il boss Domenico Nista, arrestato nel 2005 per traffico di droga. A partire dal 2007 ha reso dichiarazioni all'autorità giudiziaria. Il suo nome compare in almeno due diverse inchieste: la prima è quella che nel 2009 ha raccontato le infiltrazioni della 'ndrangheta negli appalti della Tav. Le parole di Domenico Nista, soprannominato Tyson e che già nel 1995 era definito uno "spacciatore di medio calibro", vengono riprese dagli stessi carabinieri di Monza nella informativa conclusiva agli atti dell'inchiesta Infinito. In quel frangente Nista parla di Pio Candeloro, uno dei capi della 'ndrangheta di Desio, anche lui coinvolto nel traffico di droga, e della locale di Pioltello, comandata da Cosimo Maiolo e Alessandro Manno, aperta dallo stesso Carmelo Novella.

lapresse.it

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