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toghe giudici 160114Ardita, c'è ordine di ucciderlo, non può essere lasciato a Palermo
Roma. Il parlamentino dell'Associazione Nazionale Magistrati, ha espresso all'unanimità "forte e affettuosa solidarietà" al pm di Palermo Nino Di Matteo. Una presa di posizione legata alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno parlato della presenza di tritolo a Palermo per un attentato al magistrato, che è titolare dell'inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. Bisogna "impedire che la perdurante esposizione a rischio si tramuti in assuefazione ed isolamento", sostiene l'Anm, che auspica che per Di Matteo e per gli altri colleghi "che dovessero trovarsi in tali situazioni estreme, oltre alla protezione personale già assicurata, ogni altro disagio connesso all'espletamento della funzione venga affrontato da tutti gli organi competenti in modo concreto, tempestivo e tale da limitare pregiudizi ulteriori". A sollecitare l'intervento del parlamentino dell'Anm erano stati due componenti, Andrea Reale e il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita. "Di Matteo corre un rischio enorme ed attuale. Non si tratta di minacce ma di un ordine di morte pronunciato dalla componente stragista che ha storicamente dominato dentro Cosa nostra", aveva detto Ardita, invitando l'Anm a farsi carico della "dimensione personale, familiare e professionale" del magistrato: "nessun altro dirigente o funzionario dello Stato sarebbe stato lasciato 2 anni nello stesso posto in cui rischia la vita senza una prospettiva di cambiamento professionale che lo ponga in sicurezza e non pregiudichi la sua professionalità".

ANSA

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