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tinebra-giovanni-web0Ex direttore del Dap
3 luglio 2014
Giovanni Tinebra, Pg di Catania, il prossimo 17 luglio sarà oggetto di un procedimento disciplinare da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. La replica del pm che lo difenderà: "Convinti che Tinebra non abbia commesso alcun illecito"
Il procuratore generale di Catania Giovanni Tinebra sarà sottoposto a procedimento disciplinare per aver chiesto aiuto all'allora presidente della Bpm Massimo Ponzellini perché, attraverso suoi contatti, inducesse il consigliere laico del Csm Ettore Adalberto Albertoni (Lega) a sostenere la sua nomina a procuratore capo di Catania.

Tinebra comparirà di fronte al Csm il prossimo 17 luglio, accusato in particolare di aver "fatto uso strumentale" del proprio ruolo di Pg di Catania "per conseguire un ingiusto vantaggio e condizionare il libero esercizio delle funzioni costituzionalmente previste" del Csm per l'attribuzione degli incarichi direttivi.

"In numerose occasioni", il Pg di Catania  - si legge nel capo d’accusa della Procura generale della Cassazione - "sollecitava" Ponzellini e un suo uomo di fiducia, Antonio Cannalire, perché "si attivassero presso persone di fiducia per contattare" Albertoni. Allo scopo di "indurlo a esprimere il voto favorevole alla nomina di Tinebra", in occasione dell'attribuzione dell'incarico di procuratore capo di Catania.

L'obiettivo era quello dunque di alterare "a proprio vantaggio, a seguito di pressioni di ambienti politico-finanziari del tutto estranei all'ordine giudiziario, la scelta dell'organo di autogoverno". Un piano che comunque non riuscì: alla fine venne nominato Giovanni Salvi e a Tinebra andarono solo due voti.

Si è trattato comunque di una condotta "gravemente lesiva dell'immagine di magistrato" e dello stesso Csm. Tinebra parlò della vicenda "minimizzandola" in un'intervista a Report. Lo ricorda la stessa procura generale della Cassazione riportando anche alcuni stralci: "Tu hai un amico, gli parli dei tuoi problemi, non c'è niente di male". E in risposta alla domanda di cosa c'entrasse Ponzellini con il Csm, Tinebra replicò: "Niente. Lui ha un sacco di amici, a un certo punto ha detto 'vabbe'... dico io chi sei, illustro la tua personalità". E concludendo osservò: "Ma poi non sono pressioni... il Csm, si parte così, funziona così".

A difendere Tinebra davanti alla sezione disciplinare del Csm sarà il pm della procura nazionale antimafia Antonio Patrono, in passato presidente dell'Anm, consigliere di Palazzo dei marescialli ed esponente di punta di Magistratura Indipendente, la stessa corrente in cui "milita" il Pg di Catania.

La replica del Pm Patrono
"Sono convinto che il dott. Giovanni Tinebra non abbia commesso alcun illecito disciplinare e sono fiducioso che in questo senso si pronuncerà il Consiglio superiore della magistratura". Lo ha affermato il pubblico ministero Antonio Patrono che difenderà il Procuratore generale di Catania il 17 luglio.

rainews.it

In foto: Giovanni Tinebra in una foto d'archivio

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