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di AMDuemila
"Vogliamo far capire che con questo progetto si avviano una serie di iniziative che porteranno sempre più la scuola italiana ad interessarsi di questioni che finora sono state abbandonate. Dice il generale Giuseppe Governale, capo della Dia, che l'Italia è l'unico Paese al mondo con un Presidente della Repubblica fratello di una vittima di mafia senza averne memoria. Senza ricordare cosa significhi avere alle spalle 150 anni di disconoscimento del fenomeno riconosciuto giuridicamente solo nel 1982 dopo l'omicidio Carlo Alberto dalla Chiesa". E’ così che è intervenuto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, alla firma del protocollo d'intesa tra Ministero dell'Istruzione e la Presidenza della commissione parlamentare antimafia per favorire l'educazione alla legalità. "In verità - ha dichiarato Morra - la mafia esiste da prima dell'Unità d'Italia e vogliamo educare la futura cittadinanza, i nostri studenti, a saper fare i conti con aziende che si nutrono di bilanci impostati secondo regole mafiose, con comportamenti volti a favorire intestazioni fittizie di beni o false fatture. Non possiamo osannare Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia se non lo leggiamo ai nostri studenti. Abbiamo un cinema neorealista che ha raccontato tali scenari, trasmettiamo questi contenuti. Ci sono posti in Calabria dove non si può neanche respirare se certi signori non lo vogliono. - ha concluso - Il campo estivo di Locri che inauguriamo oggi si terrà in beni confiscati alla mafia ed è una risposta concreta ed efficace per insegnare che non si può sottovalutare la mafia ignorata per oltre un secolo. Le regole sono tali se vengono rispettate da tutti, la cultura antimafia è essenziale per la crescita della comunità".

Foto © Imagoeconomica