di AMDuemila
Sono stati condannati a 14 anni e 6 mesi di carcere dal gup del Tribunale di Bari Luigia Lambriola i cugini Claudio e Giovanni Iannoli, imputati per il tentato omicidio del boss di Vieste (Foggia) Marco Raduano, avvenuto il 21 marzo 2018. Il giudice nella sentenza ha riconosciuto l'aggravante mafiosa. Gli imputati, entrambi detenuti, hanno partecipato all'udienza collegati in videoconferenza dal carcere. Dalle indagini, coordinate dal pm della Dda di Bari Ettore Cardinali, i due imputati, in concorso con il pregiudicato Gianmarco Pecorelli e su mandato del capo clan Girolamo Perna (questi ultimi entrambi uccisi in agguati mafiosi rispettivamente il 18 giugno 2018 e il 26 aprile 2019), tentarono di assassinare il boss del clan rivale colpendolo a braccia, spalla e gambe con proiettili sparati con due fucili e un kalashnikov. Secondo la Dda il ferimento rientrava nella guerra tra i due clan rivali di Vieste Perna e Raduano che dal 2015 ha causato nove omicidi. L'agguato contro Raduano è il secondo della sequenza dei tre "delitti del 21 marzo", giorno simbolo dell'antimafia, dopo l'omicidio di Giuseppe Silvestri, del 21 marzo 2017, e quello di Francesco Pio Gentile, compiuto a Mattinata il 21 marzo 2019.
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